La salmonella è un agente batterico che può provenire da carne, uova, acqua e non solo. Contaminare il cibo con questo agente batterico è molto più semplice di quanto si creda.
Per molti è stata una sorpresa scoprire che Ferrero ha ritirato dal mercato dei lotti di ovetti di cioccolato e altri snack Kinder a causa di alcuni casi di salmonella. Di solito si pensa che la salmonella sia un fattore di rischio proveniente dalle uova, dalla carne o dal pesce non cotti bene. Come è possibile quindi che il batterio sia presente anche nel cioccolato?
Il motivo è legato alle contaminazioni maturate durante la fase della lavorazione.
Fortunatamente il pericolo è stato scongiurato e tutto è tornato alla normalità, ma la notizia ha comunque lasciato un velo di curiosità su cos’è la salmonella e dove e come la si possa incontrare.
Cerchiamo dunque di capire che cos’è la salmonella e come evitare i pericoli a essa legati.
Che cos’è la salmonella?
La salmonella è un agente batterico responsabile delle infezioni gastrointestinali. Appartenente alla famiglia degli enterobatteri e tramesso il più delle volte dagli alimenti, la salmonella trova terreno fertile per la sua formazione all’interno dell’intestino degli uccelli, dei mammiferi, dei rettili e perfino nell’uomo, in quanto è all’interno di quest’organo che c’è una temperatura ideale per svilupparsi.
Questa categoria di batteri, invece, non sopravvive alle alte temperature o ai pH molto acidi. Proprio per questo motivo si consiglia sempre di cuocere i cibi con molta cura, perché i cibi ben cotti sono portano il livello di rischio di contrarre l’infezione quasi pari a zero.
Salmonella: i cibi più a rischio
Anche il cibo preparato su superfici precedentemente in contatto con carne o derivati della carne crudi può venire contaminato dai batteri, è una modalità che si chiama “contaminazione incrociata”. È necessario quindi fare bene attenzione anche a dove si cucinano i piatti e fare in modo che tutto sia ben pulito e incontaminato.
Detto questo, i cibi più a rischio sono:
- uova crude o derivati a base di uova;
- latte crudo e derivati;
- carne e derivati, soprattutto se poco cotti;
- salse e altri condimenti per insalate o altro;
- creme a base di uova;
- preparati per dolci;
- gelato artigianale;
- frutta e verdure contaminate durante il taglio.
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Salmonella: quali sono i sintomi?
Quando il cibo o l’acqua contaminati vengono ingeriti dall’uomo, inizia il processo d’infezione che porta alla salmonellosi. Non si tratta di un banale malessere, i sintomi iniziano di solito da 12 ore fino a 3 giorni dal momento del contagio (questo è il tempo d’incubazione) e normalmente scompaiono senza alcuna terapia entro 4-7 giorni.
Di solito i sintomi sono:
- vomito;
- febbre;
- crampi;
- cefalea.
Salmonella: come curare
In caso di febbre, mal di testa o diarrea con sangue, è importante come prima cosa chiamare il medico per escludere qualsiasi altro problema. Se il paziente gode di un sistema immunitario sano, il medico potrebbe decidere di lasciare che l’infezione passi senza prescrivere alcuna cura.
Invece, in caso d’infezione con febbre, si potrebbe ricorrere al paracetamolo (Tachipirina) per abbassare la temperatura corporea e dare sollievo ai crampi. In più, come per tutte le infezioni che causano diarrea, è importante assumere una gran quantità di liquidi e sali minerali per evitare la disidratazione.
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