Il piano di Salvini per far cadere Conte: elezioni a settembre grazie ai fuoriusciti M5S

Alessandro Cipolla

1 Luglio 2020 - 09:20

La maggioranza al Senato è appesa al filo: Matteo Salvini conta di continuare nel suo shopping tra i 5 Stelle per far cadere il governo e andare al voto a settembre, ma bisogna fare in fretta.

Il piano di Salvini per far cadere Conte: elezioni a settembre grazie ai fuoriusciti M5S

Matteo Salvini non avrebbe abbandonato l’idea di dare una spallata a Giuseppe Conte, ma questa volta ha fretta. Un anno dopo la crisi del Papeete, l’assillo dell’ex ministro rimane sempre lo stesso: elezioni anticipate per arrivare a Palazzo Chigi.

Il calendario però non sembrerebbe essere amico del leader della Lega, visto che per dare concretezza a questa sorta di piano il governo dovrebbe cadere nei prossimi giorni per andare così al voto prima, o in concomitanza, con l’election day del 20 e 21 settembre.

Dopo il 21 settembre infatti, considerando che con ogni probabilità ci dovrebbe essere una vittoria del Sì al referendum per il taglio dei parlamentari, prima di indire delle elezioni si dovrà modificare la legge elettorale, con l’operazione che potrebbe richiedere diversi mesi.

In più in autunno c’è il problema della legge di Bilancio da imbastire e approvare tassativamente entro la fine dell’anno, altro particolare che renderebbe impraticabile l’ipotesi di elezioni politiche nei prossimi mesi.

Matteo Salvini di conseguenza ha bisogno di una crisi di governo lampo, con l’occasione buona che potrebbe arrivare nei prossimi giorni quando il Parlamento dovrà esprimersi sul nuovo scostamento di Bilancio.

La strategia di Salvini

Per permettere il voto degli italiani all’estero, dal momento dello scioglimento delle Camere al giorno delle elezioni devono passare almeno 60 giorni. Per votare prima o in concomitanza con l’election day, di conseguenza una eventuale crisi di governo dovrebbe materializzarsi entro le prime due settimane di luglio.

Allontanato per il momento lo spauracchio rappresentato dal MES, un ostacolo per il premier Giuseppe Conte potrebbe essere il voto in Parlamento sul nuovo scostamento di Bilancio, visto che Forza Italia ha annunciato che potrebbe anche votare contro mentre gli altoatesini di SVP lamentano più di un mal di pancia.

Dopo l’ultima fuoriuscita, adesso i giallorossi al Senato possono contare soltanto su 160 voti, uno in meno della soglia della maggioranza assoluta, e sono letteralmente appesi al sostegno dei senatori a vita e a quello di diversi componenti del Gruppo Misto.

Si vocifera però che almeno altri tre senatori del Movimento 5 Stelle siano pronti a passare tra le fila della Lega, con Matteo Salvini descritto come ben lieto di accogliere questi transfughi che potrebbero essere anche di più.

Se lo scorso anno con la crisi del Papeete Salvini è riuscito a far cadere il governo gialloverde ma non a tornare al voto, dodici mesi dopo sembrerebbe essere pronto a riprovarci ma quella che lo attende sarebbe un’autentica corsa contro il tempo.

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