Sulle misure anti-Covid, il leader della Lega invita a intensificare i controlli ma a non introdurre nuove restrizioni
Sono ore decisive riguardo la possibile stretta che potrebbe interessare l’intero territorio italiano a partire da questo weekend.
Le varianti continuano a premere sui sistemi sanitari e più volte la comunità scientifica e non solo ha fatto riferimenti espliciti ad un nuovo lockdown. Proprio questo è l’argomento in discussione a Palazzo Chigi tra Governo e Comitato Tecnico Scientifico, nell’incontro di scena proprio in queste ore.
Ma per Matteo Salvini - già nei giorni passati decisamente ’aperturista’ - la soluzione non è da individuare in nuove restrizioni, piuttosto nell’incrementare i controlli, soprattutto nel fine settimana:
“Nei week end non servono più chiusure, servono più controlli,”
ha dichiarato il leader della Lega.
Salvini ribadisce no a lockdown: “Più controlli, non più misure”
Per Salvini la sua rappresenta una linea condivisa anche tra gli esperti della comunità scientifica, e mira a un lavoro di “messa in sicurezza” piuttosto che a uno sforzo nell’incrementare le restrizioni:
“Come ormai sostengono molti medici, il CTS ed il sottosegretario Sileri, servono interventi mirati ed efficaci, che mettano in sicurezza i cittadini delle zone più a rischio, senza però chiudere tutto in tutta Italia.”
Il leader del Carroccio è inoltre tornato ancora sull’argomento vaccini, dopo che diverse volte negli ultimi giorni aveva invitato l’esecutivo a concentrarsi sulle alternative disponibili, visto il mancato rispetto degli accordi di consegna con i colossi farmaceutici tuttora sotto contratto con lo Stato:
Ma le mosse necessarie partono per Salvini da un “avvio della produzione nazionale di vaccini”, con nuovi acquisti all’estero di farmaci disponibili. Il tutto - sostiene - per arrivare a un primo avvicinamento alla normalità dopo Pasqua:
“Si provveda ad avviare una produzione nazionale e ad acquistare e produrre vaccini all’estero, dando rimborsi immediati a chi aspetta da mesi [...] Noi lavoriamo e stringiamo i denti a marzo, per arrivare finalmente alla rinascita dopo Pasqua”.
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