I ristoratori marchigiani hanno indetto, per il 28 aprile, uno sciopero per protestare contro il Decreto Liquidità scendendo in piazza in mutande.
I ristoratori marchigiani sono pronti a scioperare contro il Decreto Liquidità... in mutande. Un modo insolito di protestare, ma decisamente illustrativo della situazione in cui si trovano oggi a causa del lockdown imposto dal Governo.
“Non solo scenderemo in piazza in mutande, ma ci andremo col mattarello!” ha preannunciato Lucio Pompili, il portavoce dei ristoratori delle Marche #Ristoritalia, aggiungendo inoltre che durante la protesta i partecipanti saranno distanziati, nel pieno rispetto della sicurezza. L’indignazione degli imprenditori nasce di fronte alle misure proposte dal Decreto Liquidità che, a detta dei ristoratori, non sono sufficienti per colmare la lacuna economica dovuta alla chiusura forzata delle loro attività, per questo motivo hanno deciso di scendere in piazza.
Sciopero dei ristoratori in mutande: in piazza il 28 aprile
Il 28 aprile, in concomitanza con un altro flashmob, che prevederà di alzare tutte le saracinesche per un giorno, i ristoratori delle Marche protesteranno in mutande contro il Governo, facendo sentire la loro voce e chiedendo maggiori chiarimenti su come verrà gestita la Fase 2 e quali provvedimenti prevederà.
Lucio Pompili commenta l’attuale situazione che lui e i suoi colleghi stanno vivendo annunciando anche uno sciopero fiscale, al quale potrà seguire uno sciopero della fame nel caso in cui dovesse rendersi necessario.
“Questo virus ammazzerà tutti, prima gli anziani, poi le aziende, le partite iva, coloro che non riusciranno ad affrontare una crisi simile. Ecco perché con i colleghi vogliamo intentare lo sciopero fiscale: se rivogliono i nostri soldi devono metterci nelle condizioni di poter lavorare”.
Decreto Liquidità insufficiente per i ristoratori
I provvedimenti contenuti all’interno del Decreto Liquidità sembrano essere insufficienti per i ristoratori marchigiani, soprattutto a seguito delle dichiarazioni del medico Walter Ricciardi, secondo cui le Marche potrebbero riaprire solo il 28 giugno, ossia il momento in cui si arriverà a zero contagi. La data ipotizzata dal medico è troppo lontana e porterebbe con sé enormi danni economici e psicologici per gli imprenditori della Regione. Pompili si scaglia contro il Governo e in un’intervista a Gambero Rosso ha affermato che:
“Ci hanno dato un accesso al credito che fondamentalmente significa un ulteriore indebitamento, non è assolutamente vero che lo Stato fa da garante, considerate che su 400 ristoratori di Pesaro e provincia solo in 3 si sono visti erogare i famosi 25mila euro. Le misure che il Governo ha preso sono ridicole e sembrano più che altro misure salva banche. Dobbiamo farci sentire perché nei tavoli di trattativa devono andarci esperti veri che diano risposte vere. Ho bisogno di riacquistare fiducia nelle istituzioni”.
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