Giunge la versione finale della direttiva ministeriale per le norme anti-Covid a scuola. Con un caso positivo si resta tutti in classe, con tre si ritorna in Dad.
Niente quarantena se in classe è presente un solo caso positivo al Covid-19, tutto cambia se i casi passano a tre: si torna in Dad. Sarebbe questa la versione finale della direttiva ministeriale per le scuole sulle norme anti-Covid da adottare. Dopo un lungo percorso accidentato, che ha visto lavorare sinergicamente il Ministero della Salute e dell’Istruzione con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e le Regioni, l’ottava bozza del testo sembra essere quella definitiva. A breve il Ministero della Salute lo trasmetterà con una nota a tutte le scuole e le Regioni, in modo che tutte le ASL abbiano delle norme uniformate.
Scuola, norme anti-Covid: ASL, presidi e tamponi
Dopo una sofferta stesura, la direttiva ministeriale per le scuole è giunta finalmente al termine. Il 21 ottobre, quando tutto sembrava ormai risolto, si è tenuto un incontro con il Garante della privacy, che aveva richiesto di modificare alcuni passaggi. Ora sembra che il testo sia pronto a essere trasmesso dal Ministero della Salute alle Regioni e ai dirigenti scolastici. Ma esattamente cosa prevede la direttiva?
Per uniformare le norme anti-Covid è stato necessario un lavoro sinergico tra i Ministeri dell’Istruzione e della Salute con le Regioni e l’ISS (l’Istituto superiore di Sanità). Le disposizioni ministeriali regolano l’intervento delle ASL, dei presidi e la somministrazione di tamponi.
Nel caso in cui si verifichino dei casi positivi, confermati 48 ore prima dai sintomi o dall’esecuzione del test, sarà compito dell’ASL intervenire tempestivamente, somministrare i tamponi e individuare chi, tra insegnati e alunni, è stato in diretto contatto e non. Grazie però all’intervento del Garante per la privacy, il testo prevede inoltre che, se la ASL fosse impossibilitata a intervenire velocemente, sarà compito del dirigente scolastico sospendere temporaneamente le attività didattiche e avviare le misure del protocollo in via del tutto “eccezionale e urgente”.
Inoltre la direttiva ministeriale si occupa anche dei tamponi da somministrare. In aggiunta a quelli già usati in caso di quarantena, è previsto l’utilizzo di altri due test:
- il T0 (tampone 0) che va effettuato appena si è a conoscenza di un caso positivo;
- il T5 (tampone 5) da fare dopo cinque giorni dal primo.
Come tampone va bene uno qualsiasi di quelli indicati per green pass, quindi quello molecolare, rapido, o con prelievo salivare e analisi molecolare. Dopo aver visto le norme generali i Ministeri prevedono tre tipi di protocollo da applicare a seconda di quanti siano i casi positivi in classe.
Scuola: cosa succede con un solo caso positivo?
Nessuna quarantena se in classe è presente un solo caso positivo, che sia alunno o docente. Per le altre classi non sono previsti provvedimenti, salvo diversa disposizione della ASL. I protocolli però cambiano tra studenti e insegnati.
- Gli alunni devono effettuare il prima possibile il T0, somministrato dall’ASL. Si rientra subito in classe se il risultato è negativo. Dopo, altri cinque bisogna effettuare il T5.
- Se gli insegnanti sono vaccinati effettuano il T0 e restano a scuola, se non lo sono devono sottoporsi a quarantena per 10 giorni anche se il primo test è negativo. Rientrano se il nuovo tampone dà il via libera.
Scuola: cosa succede con due casi positivi?
Nel caso in aula fossero presenti due casi positivi si ragiona sulle vaccinazioni. Se gli alunni sono vaccinati, o si sono negativizzati negli ultimi 6 mesi, proseguono le lezioni in presenza, effettuando i due test: T0 e T5. Quelli non vaccinati dovranno rimanere in quarantena per 10 giorni, anche se negativi al T0. Lo stesso vale per i docenti. Le cose cambiano se si parla di elementari e prima media. Gli under 12, non potendo essere vaccinati, vanno tutti in quarantena per 10 giorni.
Scuola: cosa succede con tre casi positivi?
Con tre casi, o di più, si torna in Dad. Sia gli alunni che gli insegnanti devono sottoporsi alla quarantena, anche se il T0 risulta negativo. L’isolamento dura 7 giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati.
Scuola: cosa cambia per i servizi dell’Infanzia?
I bambini che frequentano i servizi educativi per l’infanzia non posso essere vaccinati, per questo le regole cambiano leggermente. Gli insegnanti infatti potrebbero essere veicolo del virus e infettare i più piccoli, bisogna quindi essere prudenti, e per questo il Governo sta vagliando l’opportunità di somministrare la terza dose agli insegnanti.
I bambini che appartengono allo stesso gruppo del caso positivo, dopo il tampone vanno in quarantena per 10 giorni. Al decimo giorno devono fare di nuovo il test. Diversamente la quarantena varia per gli insegnanti se vaccinati o meno. Se è l’insegnante a essere positivo, i colleghi che lavorano in compresenza restano a lavoro se vaccinati e il T0 risulta negativo; se emerge un secondo caso tra gli educatori, tutti devono andare i quarantena.
Si presenta quindi un testo ben articolato che cerca di trovare soluzioni e protocolli per qualsiasi caso. Adesso bisogna solo aspettare che il Ministero della Salute diffonda la direttiva.
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