Scuola: riunione in Commissione sul futuro degli insegnanti. Le proposte del M5S

Simone Micocci

09/09/2016

Scuola, il piano di riforma pensato dal Movimento 5 Stelle. Limite massimo di alunni per classe, formazione obbligatoria, nuovi sistemi di valutazione; ecco tutte le novità svelate da Silvia Chimienti.

Scuola: riunione in Commissione sul futuro degli insegnanti. Le proposte del M5S

Scuola, ultime notizie: in questi giorni si è tenuta una riunione presso la Commissione Cultura, durante la quale il Movimento 5 Stelle ha riproposto alcuni punti sul suo programma per una futura riforma.

Silvia Chimienti, deputata del Movimento 5 Stelle, in queste ore ha pubblicato su Facebook un documento contenente le proposte già formulate fino ad oggi da tutti i deputati e i senatori di commissione Cultura riguardanti la riforma della scuola. La Buona Scuola di Matteo Renzi, infatti, non sembra dare i risultati sperati, tant’è che a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico sono ancora molte le questioni irrisolte.

Del programma del Movimento 5 Stelle per la riforma della scuola ve ne avevamo già parlato, ma grazie al documento condiviso dalla Chimienti possiamo approfondire nello specifico delle tematiche come quella riguardante l’introduzione del sistema per il reclutamento degli insegnanti.

Chissà se le proposte del Movimento 5 Stelle siano più in linea con le richieste degli insegnanti, che da mesi si battono contro le politiche del Governo Renzi rivendicando una maggiore tutela dei loro diritti.

Vediamo nel dettaglio quanto proposto dal Movimento 5 Stelle sul tema della riforma della scuola. Prima però vogliamo ricordarvi che il programma M5S sulla scuola verrà presentato a Italia 5 Stelle a Palermo il 24 e 25 settembre

Riunione in commissione Cultura per il futuro della scuola: le proposte del M5S

Silvia Chimienti, insegnante di materie letterarie nella scuola secondaria e deputata per il M5S, ha svelato i temi trattati nella riunione tenuta nei giorni scorsi presso la Commissione Cultura. La Chimienti da tempo si è posta come un punto di riferimento per gli insegnanti, facendosi portavoce dei loro problemi. Ed è per questo che ha voluto condividere quanto espresso dal proprio movimento politico nel corso della riunione, illustrando agli insegnanti il piano di riforma alternativo a quello realizzato dal Governo.

“#m5s #scuola Riunione di commissione Cultura per discutere della nostra idea di scuola.
Molto lavoro è già stato fatto e molto c’è ancora da fare. #workinprogress”

Le tematiche affrontate sono diverse, eccone un riassunto.

Scuola, come dovrebbe essere la formazione professionale

In questi giorni il MIUR ha diffuso un comunicato con le linee guida per i corsi di formazione obbligatori per i docenti. Infatti, a partire da quest’anno gli insegnanti dovranno sostenere un percorso di formazione della durata di tre anni, con 40 ore dedicare alla lezione frontale, e 85 per la ricerca, lo studio e la riflessione sulle professionalità.

Per il Movimento 5 Stelle però la formazione degli insegnanti doveva essere strutturata differentemente. Nel dettaglio, bisognava che questa fosse continua e retribuita, mirata all’interdisciplinarietà ed orientata verso il progetto di innovazione didattica e tecnologica della scuola digitale.

Scuola, come risanare gli edifici scolastici per il M5S

Il nuovo anno scolastico sta per iniziare, ma per molti alunni sarà il momento di tornare in edifici fatiscenti che, nonostante il piano di ristrutturazione messo in moto dal Governo Renzi, non sono stati ancora risanati.

Per il Movimento 5 Stelle una soluzione possibile è quella di introdurre un fondo unico a cui si può accedere tramite piani triennali. Inoltre, attraverso un monitoraggio continuo, bisognerà fare una valutazione costante dello stato in cui versano gli edifici scolastici. Il ruolo più importante spetterà agli Enti Locali, che devono essere sensibilizzati dal momento che sono proprietari delle strutture.

Movimento 5 Stelle: quale futuro per le scuole paritarie?

Sul fronte delle scuole private, Silvia Chimienti ha illustrato tre proposte del suo movimento. La prima riguarda l’abolizione dei finanziamenti per gli edifici paritari, ad eccezione degli “asili nido e di quelle istituzioni private site in luoghi dove lo Stato non copre in ossequio alla sussidiarietà orizzontale”.

Inoltre, per il Movimento 5 Stelle è arrivato il momento di mettere fine ai diplomifici, ovvero a quegli istituti a pagamento dove prendere la Maturità è più “facile”.

Senza dimenticare che servirà garantire una qualità di insegnamento uniforme all’interno delle scuole private e pubbliche.

Valutazione degli alunni: come dovrebbe funzionare?

Stando alle ultime anticipazioni sembra che il MIUR stia pensando di introdurre le tanto discusse Prove Invalsi all’interno degli esami di Maturità. Una novità che non vede d’accordo i membri del Movimento guidato da Grillo, che invece vogliono l’abolizione definitiva dei test degli Invalsi da qualsiasi classe.

La Chimienti ha sottolineato l’importanza di un superamento della valutazione numerica, ma bisogna ricordare come questo sia anche uno dei punti agli ordini del giorno del Governo Renzi.

Infine, secondo il M5S dovrà essere il Consiglio di Classe ha deliberare per l’ammissione all’anno successivo, adottando un tipo di valutazione per competenze.

Il nuovo metodo di formazione e reclutamento insegnanti proposto dal M5S

Come ben sappiamo, quello che sta per essere bandito sarà l’ultimo TFA. Dopo di questo verranno introdotti dei nuovi percorsi per l’abilitazione degli insegnanti, strutturati in un tirocini triennali a cui potranno accedere i neolaureati che superano un Concorso.

Il Movimento 5 Stelle però ha pensato ad un piano alternativo per la formazione e il reclutamento, ecco i punti chiave:

  • piano assunzioni in base all’effettivo bisogno 50% e 50% sino all’esaurimento del precariato (GAE +GI);
  • dal 2020 poi ci sarebbe l’introduzione di un corso-concorso;
  • eliminazione della fascia aggiuntiva GAE;
  • riconversione docenti in esubero, nonché iscritti al GAE, nelle medesime classi di concorso;
  • creazione macroaree classi di concorso.

Visto l’aumento delle assunzioni, ci dovrà essere un progressivo innalzamento delle richieste lavorative. Questo sarà possibile con l’introduzione del limite massimo di 22 alunni nelle classi, del tempo pieno e delle compresenze.

Insomma, dal Movimento 5 Stelle sembrano avere le idee chiare su come dovranno muoversi le future politiche della scuola. Che si stiano già preparando ad un possibile cambio del Governo vista la prossimità del referendum costituzionale che potrebbe compromettere il futuro politico di Matteo Renzi?

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