Chi è Sebastian Kurz, il cancelliere dell’Austria indagato per concussione?

Alessandro Cipolla

06/10/2021

La biografia e la carriera politica di Sebastian Kurz, il giovane cancelliere dell’Austria adesso indagato per favoreggiamento della corruzione e concussione.

Chi è Sebastian Kurz, il cancelliere dell’Austria indagato per concussione?

Sebastian Kurz è considerato una sorta di enfant prodige della politica internazionale, capace a soli 31 anni di diventare cancelliere dell’Austria dopo aver ricoperto nei quattro anni precedenti il ruolo di Ministro degli Esteri.

Una carriera politica precoce è ricca già di successi, vissuta tutta all’interno dell’ÖVP (il Partito Popolare austriaco) di cui è diventato leader del 2017 guidandolo a una vittoria elettorale poi bissata nel 2019, quando l’Austria fu chiamata di nuovo al voto a causa dell’Ibizagate, uno scandalo che ha interessato i vertici del FPÖ il partito di destra alleato di governo.

Adesso però un’altra inchiesta giudiziaria vede direttamente coinvolto Sebastian Kurz, che insieme a dei suoi stretti collaboratori è indagato per favoreggiamento della corruzione e concussione.

Ma chi è Sebastian Kurz? Vediamo la biografia e la carriera politica del cancelliere austriaco che in passato spesso non è stato tenero nei confronti dell’Italia, ma che ora rischia di vedere offuscata la sua aurea a causa dell’inchiesta giudiziaria dove è coinvolto.

Chi è Sebastian Kurz? Biografia e vita privata

Sebastian Kurz nasce a Vienna il 27 agosto del 1986. Figlio di un ingegnere e di un’insegnante, fin da subito si è appassionato di politica tanto da abbandonare gli studi di Legge, un’altra similitudine con Di Maio questa, per dedicarsi anima e corpo al partito.

Kurz entra nel Partito Popolare da giovanissimo, presentandosi già nel 2009 a 23 anni come consigliere comunale a Vienna, portando subito una ventata di originalità e di rinnovamento a un partito da sempre famoso per essere molto conservatore.

Durante la campagna elettorale per le comunali viennesi infatti Kurz, girando la città a bordo di una geil-o-mobil assieme a ragazze molto succinte, oltre al suo programma politico distribuì anche dei preservativi neri, il colore del suo partito, ai passanti.

Una vicenda che comunque un po’ si contraddice alla sua vita privata, dove il giovane politico è da anni fidanzato con la bella Susanne Thier, cinque anni più giovane di lui ma che come Brigitte Trogneux con Macron ha seguito passo passo tutta la carriera del compagno.

Dopo esser stato eletto a capo della sezione giovanile dell’Oevp, il salto di qualità però avvenne nel 2011, quando ancor prima di compiere 25 anni fu nominato sottosegretario agli Interni con delega all’immigrazione.

Dopo soli due anni quindi eccolo diventare un giovanissimo ministro degli Interni, chiamato poi nel 2016 a dover risolvere il problema del gran numero di migranti che dal Medio Oriente cercavano di raggiungere i vari paesi europei.

La sua ferma battaglia nel chiudere la famigerata “rotta balcanica” dalla Turchia fece guadagnare a Sebastian Kurz molte simpatie nel paese, segnando così lo slancio definitivo verso la scalata al suo partito.

Nel 2017 la popolarità di Kurz è così forte che riesce non solo a ottenere la leadership del Partito Popolare, ma anche a imporre sia un cambio di nome alle elezioni che di colore: al voto così l’Oevp si è tramutato nella Lista Sebastian Kurz e dal nero si è passati al turchese.

Quanto alla linea politica invece è netta la svolta a destra imposta dal giovane leader al suo partito, soprattutto sul tema dell’immigrazione. Una scelta che comunque ha dato i suoi frutti, visto che il 15 ottobre i popolari alle elezioni sono risultati essere il partito più votato in Austria con il 31,6% delle preferenze.

Cancelliere dell’Austria

La storia di Sebastian Kurz potrebbe essere presa a emblema sul nuovo corso che, un po’ in tutto il mondo, sta prendendo la politica. Dai vecchi leader di partito infatti si sta passando a giovani carismatici, magari con meno esperienza ma decisamente con più appeal mediatico e social.

In questo caso poi conta molto l’abilità dell’ex ministro dell’Interno di aver saputo cavalcare l’onda del malcontento popolare riguardo la vicenda dei migranti, che lui ha gestito in prima persona blindando in pratica le frontiere austriache.

Il risultato è stato che l’ingessato Partito Popolare si è scoperto di colpo moderno e attuale, anche se dal punto di vista politico si è verificato un deciso appiattimento su posizioni contro l’Europa e l’immigrazione.

Alle elezioni Sebastian Kurz ha ottenuto il 31,6% dei voti. L’ultimo cancelliere il socialdemocratico Christian Kern si è fermato al 26,9%, riuscendo comunque a superare il candidato della destra Heinz-Christian Strache che ha fatto registrare il 26%.

L’Austria quindi si trovava di fronte a tre strade: Kurz voleva guidare un governo assieme alla destra, mentre l’Europa era più propensa verso una Grosse Koalition con i socialdemocratici ma, numeri alla mano, Kern avrebbe potuto anche formare un esecutivo “rosso-nero” con Strache tagliando così fuori i popolari.

Alla fine a spuntarla è stato proprio Sebastian Kurz, che è diventato il cancelliere di un governo sostenuto dai popolari e dalla destra di Heinz-Christian Strache che, in cambio, ha ottenuto i delicati ministeri dell’Interno, degli Esteri e della Difesa.

Proprio Strache però è stato il protagonista di un video dove accettava dei favori da una sedicente figlia di un oligarca russo, che in realtà era una giornalista, dando vita così a uno scandalo che ha portato a delle elezioni anticipate.

Il 29 settembre 2019 per Kurz è arrivato così un nuovo successo alle urne, con i Popolari arrivati al 38,4% e che ora dovranno trovare un accordo con il centrosinistra per formare una nuova maggioranza di governo.

Con la pandemia da Covid che per i sondaggi non ha offuscato la sua popolarità, la sua carriera politica però adesso è a rischio a causa di una inchiesta giudiziaria che lo vede indagato per favoreggiamento della corruzione e concussione.

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