Sgravi assunzioni 2018: la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro nel suo approfondimento analizza novità e limiti dei bonus introdotti negli ultimi anni.
Sgravi assunzioni 2018: tutte le novità e le criticità dei bonus per le assunzioni sono state analizzate nell’approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro del 15 gennaio 2018.
La Fondazione Studi, nella rassegna delle diverse misure introdotte dalle diverse Finanziarie, a partire dalla Legge di Bilancio 2015, arriva alla conclusione che gli sgravi introdotti negli ultimi anni non hanno contribuito ad innalzare la stabilità dell’occupazione giovanile.
Nonostante le novità introdotte, secondo la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro la ripresa economica nel nostro Paese non si può dire sia stata seguita da un aumento delle assunzioni a tempo indeterminato di giovani e, quindi, da un loro ingresso stabile nel mondo del lavoro.
Vediamo di seguito nel dettaglio i dati riportati nell’approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro sulle novità relative agli sgravi assunzioni 2018 e le maggiori criticità.
Sgravi assunzioni 2018: le novità della Legge di Bilancio
La Legge di Bilancio 2018 (legge n. 205/2017) prevede che, a partire dal 1° gennaio 2018, ai datori di lavoro del settore privato che assumono lavoratori con contratto subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti, venga riconosciuto uno sgravio sui contributi previdenziali nella misura del 50% e per un periodo massimo di 36 mesi ad esclusione dei premi Inail.
L’agevolazione contributiva introdotta quest’anno, il meglio noto bonus per l’assunzione di giovani 2018, può essere fruita per le assunzioni di lavoratori che non abbiano superato i 30 anni di età e non abbiano mai avuto un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il medesimo datore o con altri datori di lavoro.
Soltanto per le assunzioni effettuate nel 2018 la legge prevede che il limite di età sia elevato a 35 anni.
Il bonus assunzioni 2018 è soltanto l’ultima delle misure introdotte. Vediamo di seguito gli interventi normativi che si sono susseguiti negli ultimi anni e l’analisi della Fondazione Studi.
Gli sgravi introdotti dalla Legge di Bilancio 2015
La legge n. 190/2014 ha introdotto, per le nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato decorrenti dal 1° gennaio 2015, un esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, fino ad un massimo di 36 mesi e nel limite di 8.060 euro su base annua per ciascun lavoratore.
Lo sgravio era rivolto ai datori di lavoro del settore privato, con esclusione del settore agricolo, per le nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con esclusione dei contratti di apprendistato e dei contratti di lavoro domestico.
Il numero delle assunzioni o trasformazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato effettuate nel 2015 è stato pari a 1.579.433, con una percentuale di assunzioni agevolate pari al 60,8%.
Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro, il 61,3% delle assunzioni a tempo indeterminato, pari a 511.639, ha interessato lavoratori under 35; quota percentuale che arriva al 63,1% se si considerano i lavoratori under 30 (limite anagrafico previsto per poter fruire degli sgravi previsti dalla legge n.205/2017 a decorrere dal 1° gennaio 2019).
Gli sgravi introdotti dalla Legge di Bilancio 2016
La Legge di Bilancio 2016 ha introdotto l’esonero dal versamento del 40% dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, nel limite di 3.250 euro su base annua, per un massimo di 24 mesi.
Le assunzioni agevolate scaturite da quest’ultimo intervento normativo sono state 411.000, a cui si aggiungono 204.000 trasformazioni di rapporti a termine. Pertanto i rapporti agevolati sono stati complessivamente 615.000, pari al 38% del totale delle assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato.
Se si pensa ai soggetti che potrebbero fruire, per via del requisito anagrafico, del nuovo beneficio previdenziale previsto dalla legge n. 205/2017, la percentuale sale al 43,5%.
Come si evince dai dati forniti dall’Osservatorio Statistico Consulenti del Lavoro rispetto all’anno precedente il numero di assunzioni agevolate di giovani under 30 si è notevolmente ridotto.
I risultati dell’analisi della Fondazioni Studi Consulenti del Lavoro
Come si può notare dal grafico, se si guarda alle assunzioni a tempo indeterminato dei giovani under 30 e under 35 effettuate dal 2009 al 2016 ci si accorgerà che queste ultime negli ultimi 8 anni hanno registrato un continuo decremento, per poi stabilizzarsi dal 2013 in poi.
Ovvio dunque che nonostante i vari tentativi del Legislatore di introdurre diverse tipologie di incentivi per promuovere l’occupazione giovanile le assunzioni a tempo indeterminato di giovani non sono aumentate.
L’analisi effettuata dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ci fa capire quindi che per creare nuovi posti di lavoro non servono tanto bonus fiscali temporanei bensì bisogna realizzare condizioni di mercato sostenibili per le imprese.
Per ulteriori informazioni i lettori possono consultare l’approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro pubblicata il 15 gennaio 2018 allegato di seguito.
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