Spostamenti Italia-estero: nuove regole di viaggio. Cosa cambia in Europa

Fiammetta Rubini

28/01/2021

Nuova stretta europea sui viaggi internazionali: Italia verso l’area ad alto rischio. Cosa cambia per gli spostamenti dall’estero? Ecco chi può partire senza restrizioni, i Paesi vietati e quando è previsto obbligo di autocertificazione, tampone o quarantena.

Spostamenti Italia-estero: nuove regole di viaggio. Cosa cambia in Europa

Mentre l’epidemia di Covid-19 avanza senza sosta, arrivano nuove restrizioni ai viaggi e agli spostamenti: molti Paesi hanno imposto un’ulteriore stretta per limitare gli ingressi e disincentivare i viaggi non essenziali. Tra questi il Regno Unito, dove è consentito spostarsi fuori confine solo per ragioni valide e dove sono stati introdotti gli hotel per la quarantena per chi rientra dall’estero.

Nel frattempo, anche la Germania, dove si entra solo con test negativo, e la Francia vanno verso nuovi blocchi ritenuti indispensabili per limitare la corsa del virus.

Le regole dell’Italia sui viaggi da e per l’estero

In Italia le regole sugli spostamenti dall’estero sono contenute nel DPCM 14 gennaio 2021, che oltre a confermare la suddivisione delle Regioni in zone di rischio, le chiusure di molte attività, la nuova fascia bianca e i limiti alla mobilità interregionale, disciplina anche gli spostamenti da/per l’estero fino al 5 marzo.

Qui di seguito un riepilogo sulle regole previste in Italia per i viaggi in Europa e nel resto del mondo: Paesi dove non si può andare, i casi in cui è consentito partire, quando c’è l’obbligo di tampone e isolamento fiduciario e quando no. Ecco tutte le informazioni utili per chi deve partire.

Spostamenti Italia da/per l’estero: cosa cambia dal 16 gennaio

Per quanto riguarda i viaggi internazionali, il Dpcm in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo 2021 prevede restrizioni per chi arriva in Italia da altri Paesi, con obbligo di test negativo o isolamento fiduciario o addirittura divieto di ingresso a seconda dell’elenco in cui si trova lo Stato di provenienza. Vediamo nel dettaglio.

  • Nessuna restrizione per gli spostamenti in Italia da San Marino e Città del Vaticano.
  • Elenco B: qui troviamo i Paesi e i territori a basso rischio epidemiologico per i quali gli spostamenti da e per l’Italia possono avvenire senza obbligo di motivazione. Sono quindi consentiti viaggi per turismo. Al rientro in Italia vige solo l’obbligo di compilare l’autodichiarazione (il modello, utile per tutti coloro che viaggiano dall’estero, è disponibile qui). Al momento comunque nessun Paese rientra in questo elenco.
  • Elenco C: vi rientrano i Paesi dell’UE, per i quali non è richiesta la motivazione dello spostamento, ma è previsto obbligo di tampone effettuato entro 48 ore prima dell’arrivo in Italia, con risultato negativo. In mancanza di attestazione relativa al test antigenico o molecolare, in Italia si è sottoposti a isolamento fiduciario. All’arrivo è obbligatorio informare del proprio ingresso il Dipartimento di Prevenzione della ASL competente.
  • Andorra
  • Austria
  • Belgio
  • Bulgaria
  • Cipro
  • Croazia
  • Danimarca (incluse isole Faer e Groenlandia)
  • Estonia
  • Finlandia
  • Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte)
  • Germania
  • Grecia
  • Irlanda
  • Islanda
  • Lettonia
  • Liechtenstein
  • Lituania
  • Lussemburgo
  • Malta
  • Norvegia
  • Paesi Bassi
  • Polonia
  • Portogallo (incluse Azzorre e Madeira)
  • Principato di Monaco
  • Repubblica Ceca
  • Romania
  • Slovacchia
  • Slovenia
  • Spagna (inclusi territori nel continente africano)
  • Svezia
  • Svizzera
  • Ungheria
  • Elenco D: Australia, Giappone, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Ruanda, Singapore, Tailandia. Previsto obbligo di isolamento fiduciario all’ingresso/rientro in Italia.
  • Elenco E: resto del mondo. Si può viaggiare solo in presenza di precise motivazioni quindi non per turismo. All’arrivo in Italia bisogna comunque sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria.

Tampone obbligatorio per chi viene in Italia

Ricapitolando, dal 16 gennaio l’Italia richiede il tampone effettuato nelle 48 ore precedenti l’imbarco a chi arriva da questi Paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Liechtenstein, Norvegia (incluse isole Svalbard e Jan Mayen), Principato di Monaco. Per il Regno Unito il tampone deve essere fatto 72 ore prima.

Chi entra/rientra in Italia da una di queste nazioni, in caso di soggiorno o transito nei 14 giorni precedenti, ha l’obbligo di compilare l’autodichiarazione e presentare un attestato che dichiari di essersi sottoposto, nelle 48 ore prima dell’ingresso nel nostro Paese, a un tampone (va bene sia il test molecolare che antigenico) e che questo sia risultato negativo. In caso di mancata presentazione del certificato del tampone effettuato, si è sottoposti a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria di 14 giorni.

Bisogna sempre ricordarsi di compilare e portare con sé l’autodichiarazione giustificativa del viaggio in Italia, da consegnare a chiunque sia preposto ai controlli. La destinazione finale si potrà raggiungere solo con un mezzo privato.

Sono previste delle eccezioni all’obbligo di sottoporsi al test. Per sapere quando è obbligatorio il tampone dall’estero e quando no, vi invitiamo a continuare a leggere.

Ingresso vietato da Regno Unito e Brasile

Il Regno Unito e il Brasile rientrano nell’elenco E, ma per chi vuole entrare/tornare in Italia da questi Paesi sono previste regole particolari.

Con Ordinanza 9 gennaio 2021 il Ministero della Salute vieta l’ingresso in Italia per chi ha soggiornato o transitato in Regno Unito nei 14 giorni precedenti. Gli aerei partono perché il traffico aereo non è sospeso, ma può rientrare in Italia dal Regno Unito solo chi - non presentando sintomi compatibili con Covid - ha la residenza anagrafica in Italia da prima del 23 dicembre 2020 o motivi di assoluta necessità.

Entrambe le condizioni devono essere certificate tramite autodichiarazione che verrà controllata dalle autorità competenti. In ogni caso, anche se si rientra nei casi soggetti a deroga, per venire in Italia dal Regno Unito bisogna sottoporsi a test molecolare o antigenico 72 ore prima del viaggio (in alternativa si può fare il tampone all’arrivo in aeroporto o entro 48 ore dall’ingresso in Italia preso l’Asl di riferimento). Anche se l’esito è negativo, bisogna sottoporsi a isolamento fiduciario per 14 giorni.

Dall’altra parte gli italiani che si recano nel Regno Unito devono arrivare con l’esito negativo del test (il molecolare), e all’arrivo isolarsi per 10 giorni. L’isolamento può essere interrotto dopo 5 giorni effettuando un altro tampone negativo.

Per il Brasile il Ministero della Salute ha firmato un’ordinanza il 16 gennaio che fino al 31 gennaio 2021 stabilisce la sospensione del traffico aereo dal Paese sudamericano e il divieto di ingresso in Italia per tutti coloro che provengono dal Brasile o che vi abbiano soggiornato o transitato nei 14 giorni precedenti. Al momento non sono previste eccezioni per chi ha motivi di lavoro, salute, necessità, residenza o domicilio in Italia.

Chi non ha obbligo di tampone o quarantena

A condizione che non insorgano sintomi di Covid-19 e che non ci siano stati soggiorni o transiti nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord o in Brasile nei 14 giorni precedenti il tentativo di ingresso in Italia, gli obblighi di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria o di effettuare il tampone non si applicano:
- all’equipaggio dei mezzi di trasporto
- al personale viaggiante
- a chi arriva in Italia per motivi di lavoro o assoluta necessità
- a chi resta in Italia per non più di 120 ore per comprovate esigenze di lavoro, salute o assoluta urgenza, con l’obbligo, allo scadere di detto termine, di lasciare immediatamente il territorio nazionale o, in mancanza, di iniziare il periodo di sorveglianza e di isolamento fiduciario
- a chiunque transita, con mezzo privato, nel territorio italiano per un periodo non superiore a 36 ore, con l’obbligo, allo scadere di detto termine, di lasciare immediatamente il territorio nazionale o, in mancanza, di iniziare il periodo di sorveglianza e di isolamento fiduciario
- ai cittadini e ai residenti degli Stati e territori di cui agli elenchi A, B, C e D che fanno ingresso in Italia per comprovati motivi di lavoro (in caso di soggiorno in Paesi dell’elenco C, il tampone deve essere comunque effettuato)
- al personale sanitario in ingresso in Italia per l’esercizio di qualifiche professionali sanitarie
- ai lavoratori transfrontalieri in ingresso e in uscita dal territorio nazionale per comprovati motivi di lavoro e per il conseguente rientro nella propria residenza, abitazione o dimora
- al personale di imprese ed enti aventi sede legale o secondaria in Italia per spostamenti all’estero per comprovate esigenze lavorative di durata non superiore a 120 ore
- ai funzionari e agli agenti, comunque denominati, dell’Unione europea o di organizzazioni internazionali, agli agenti diplomatici, al personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche, ai funzionari e agli impiegati consolari, al personale militare e delle forze di polizia, nell’esercizio delle loro funzioni;
- agli alunni e agli studenti per la frequenza di un corso di studi in uno Stato diverso da quello di residenza, abitazione o dimora, nel quale ritornano ogni giorno o almeno una volta la settimana
- a chi arriva in Italia con un volo “Covid-tested”
- agli atleti, tecnici, giudici, commissari di gara e accompagnatori per la partecipazione a competizioni sportive di livello agonistico riconosciute di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato italiano paralimpico (CIP). Nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale devono però sottoporsi a un test molecolare o antigenico, effettuato a mezzo di tampone e risultato negativo.

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