Un sondaggio di Piepoli indica il possibile nuovo partito di Gianluigi Paragone, che potrebbe chiamarsi Italexit puntando tutto su un addio all’Europa, al 6,9% ma il bacino elettorale potrebbe superare anche il 20%.
Mai come questi ultimi anni l’elettorato italiano si è mostrato essere così volatile, con Gianluigi Paragone che potrebbe adesso avere davanti a sé un’autentica prateria politica da poter occupare sfruttando la sua visibilità mediatica.
La storia ormai è nota. Dopo essere stato eletto senatore alle ultime elezioni tra le fila del Movimento 5 Stelle, lo scorso 1 gennaio l’ex conduttore è stato espulso nonostante il giornalista nelle intenzioni doveva essere uno dei volti di punta del nuovo corso dei pentastellati.
Ora che è nel Gruppo Misto, Paragone ha annunciato la volontà di dar vita a un nuovo partito che si potrebbe chiamare Italexit, anche se nel nostro Paese esiste già un movimento politico che si chiama così con tanto di simbolo che richiama il Brexit Party di Nigel Farage.
L’idea del senatore è comunque quella di creare un partito che abbia come mission la fuoriuscita dell’Italia dall’Euro e dall’Europa, sulla scia di quanto è accaduto nel Regno Unito. Il sogno poi sarebbe quello di accogliere tra le proprie fila anche il suo amico Alessandro Di Battista, smanioso di tornare in pista e sempre più in rotta con i 5 Stelle.
Ma come hanno accolto i sondaggi questo ipotetico nuovo partito di Gianluigi Paragone? Secondo Piepoli, Italexit potrebbe anche prendere più voti di Matteo Renzi e Carlo Calenda messi insieme, mentre per Termometro Politico la stima sarebbe molto più bassa.
I sondaggi per il partito di Paragone
Di recente due distinti sondaggi hanno provato a “pesare” quello potrebbe essere l’impatto elettorale di Italexit, l’annunciato nuovo partito di Gianluigi Paragone che dovrebbe essere caratterizzato dall’obiettivo di portare l’Italia fuori dall’Europa.
Stando all’istituto Piepoli, ci sarebbe un 5% degli italiani che sarebbe certamente pronto a votare un partito di Paragone impegnato nell’italexit, con un altro 16% che potrebbe essere propenso.
Applicando un coefficiente di ponderazione tra queste due percentuali, per Piepoli questo partito avrebbe un bacino potenziale del 6,9%.
Se contiamo che Italia Viva e Azione, le due forze più europeiste nel nostro Paese, vengono attestate dall’ultimo sondaggio di Swg rispettivamente al 2,9% e al 3,2%, Italexit potrebbe raccogliere più voti in questo momento dei due partiti di Renzi e Calenda messi insieme.
Sempre Piepoli ha poi analizzato i possibili flussi elettorali per un partito euroscettico di Paragone, con il 36% di chi è d’accordo con l’uscita dell’Italia dall’Euro che viene dal centrodestra, il 26% dai 5 Stelle e l’11% dal centrosinistra.
A inizio luglio anche un sondaggio di Termometro Politico ha preso in considerazione Italexit, indicandolo all’1,3% e di conseguenza sotto l’attuale soglia di sbarramento del 3%. Una stima questa molto inferiore da quella fatta da Piepoli.
Resta il fatto che è ben noto come gli italiani siano tra i meno entusiasti in Europa dell’UE, con la Lega e il Movimento 5 Stelle che, dopo aver cavalcato questo malcontento, adesso hanno fatto chiaramente intendere come non hanno nessuna intenzione di portare l’Italia fuori dall’Euro.
Lo spazio per crescere quindi c’è, anche se bisogna ricordare che al momento sono presenti già due forze politiche come Vox Italia e il già esistente Italexit che però sembrerebbero far fatica a emergere.
La popolarità di Gianluigi Paragone e il suo ruolo di senatore potrebbero però fare la differenza in quest’ottica, soprattutto se in questa avventura dovesse aggiungersi anche un pezzo da novanta come Alessandro Di Battista.
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