La sostenibilità ambientale è diventata il grande affare delle compagnie internazionali. Ecco come è cambiata la finanza mondiale con l’aumento degli investimenti nei titoli ESG.
L’attenzione alla sostenibilità ambientale è diventata un affare per le grandi compagnie internazionali. Infatti, si sta osservando la tendenza, da parte di consumatori e investitori, a premiare in forma sempre più evidente quelle società in grado di dimostrare di aver attuato delle azioni concrete nella lotta al cambiamento climatico.
In seguito a questa crescita di attenzione sull’impatto che le aziende private hanno sull’ambiente, la finanza globale, durante le giornate della COP26 di Glasgow, ha dato vita al Glasgow Financial Alliance for Net Zero.
L’organizzazione a cui aderiscono i principali gruppi di investimento di livello mondiale, i quali rappresentano un patrimonio di oltre 130 trilioni di dollari, impegnata nel contribuire attraverso le proprie risorse a una piena transizione ecologica entro il 2050.
Come indicato dal documento, tra le varie misure, si stanno rendendo più difficili e costosi i finanziamenti nei confronti di chi utilizza combustibili fossili o non presenti impegni precisi nel ridurre le proprie emissioni.
Sostenibilità ambientale, il grande affare delle compagnie internazionali
Sempre in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si è svolta nella città scozzese dallo scorso 31 ottobre al 12 novembre, è stato lanciato ufficialmente il programma economico Global Energy Alliance for People and Planet.
Questo fondo, attraverso una sinergia tra pubblico e privato, che vede coinvolto anche il Governo italiano, conta una dotazione iniziale di 10 miliardi di dollari, ma punta a gestire un capitale da 100 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni.
Con le risorse che girano in questo settore, è diventato quindi sempre più conveniente, per tutti i tipi di aziende, includere tra le principali attività commerciali la capacità di intervenire attivamente sulle questioni ambientali e sociali.
Gli azionisti premiano i titoli ESG
Il rispetto dei criteri ESG (Environmental, Social e Governance) è tra le principali caratteristiche che sia i grandi gruppi di investimento che i piccoli azionisti valutano prima di collocare i propri fondi su un titolo.
Si è osservato, infatti, che nel 2021, 16 su 27 investimenti ESG presenti all’interno dell’S&P500 hanno sovraperformato rispetto agli altri titoli contenuti nell’indice azionario statunitense.
Uno scenario simile si è osservato anche in Europa, dove i titoli ESG hanno ottenuto, nella maggior parte dei casi, performance migliori rispetto a quelli che non rispettano tali criteri. I risultati positivi raggiunti dai “titoli sostenibili” stanno quindi condizionando sempre di più il settore privato.
Quello assunto da parte degli investitori non deve però essere considerato come un comportamento esclusivamente etico. Piuttosto, nasce dalla consapevolezza che alcuni investimenti, come quelli riguardanti i combustibili fossili, non sono più in grado di dare gli stessi rendimenti del passato, perdendo nel tempo la propria attrattività economica.
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