Nasce la “spesa sospesa”, un’iniziativa solidale per aiutare le persone in difficoltà durante l’emergenza sanitaria. Ecco come funziona e dove è possibile lasciare il proprio contributo.
Nasce a Napoli la “spesa sospesa”, la versione del “caffè sospeso” ai tempi del coronavirus. L’iniziativa solidale si è diffusa molto rapidamente dalla città partenopea in tutta Italia e permette a chi lo desidera di aiutare i più bisognosi lasciando generi alimentari in determinate zone della città.
Il progetto è nato dall’idea di un gruppo di volontari, che di fronte alla crisi che ha colpito molti lavoratori durante la diffusione dell’epidemia, non è riuscito a rimanere impassibile e ha iniziato a diffondere la voce della spesa sospesa.
Questo gesto di solidarietà, in un momento così difficile è stato elogiato anche dal Presidente della Camera, Roberto Fico:
“Le giornate difficili che stiamo vivendo vanno affrontate con spirito di comunità, e il nostro Paese lo sta dimostrando fino in fondo. Si moltiplicano in tutte le regioni progetti di solidarietà per aiutare chi si trova in maggiore difficoltà. Una di queste è la spesa sospesa. In vari quartieri, città, piccoli comuni in Italia, è possibile, quando si va a fare la spesa in questi giorni, decidere di donare alcuni prodotti che saranno poi consegnati ai più bisognosi e alle persone più fragili. Iniziative simili sono già attive in Campania, Puglia, Sicilia e Toscana”.
Spesa sospesa: come partecipare
Le modalità per partecipare alla spesa sospesa sono molto semplici: chiunque voglia, così come accadeva per il caffè sospeso, potrà acquistare dei genere alimentari e donarli a chi ne ha bisogno, proprio come recita il motto di questa iniziativa “Chi può metta, chi non può prenda”. In diverse città d’Italia sono stati posizionati specifici cestini o sono state allestite zone per la raccolta di cibo.
Questo piccolo gesto può essere di notevole importanza per molti cittadini, secondo l’ultima indagine fornita dall’Istat, le persone in Italia che vivono in una condizione di povertà estrema sono circa 50.000 e solamente a Roma dimorano più di 16.000 senza tetto. Questi numeri potrebbero essere notevolmente aumentati dopo che centinaia di lavoratori si sono trovati disoccupati o si sono visti decurtare lo stipendio.
La lista delle iniziative in Italia
Grazie anche alle condivisione dell’iniziativa sui social network sempre più città hanno avviato delle raccolte di cibo simili a quella nata in Campania, e in tutto lo stivale sono iniziati a moltiplicarsi panieri, tavolini e muretti solidali.
In quasi tutte le città è possibile partecipare a questo gesto solidale; di seguito una lista dei punti di raccolta nelle principali città e regioni:
Milano e Lombardia:
- supermercato solidale «Solidando» di via Santa Croce 15;
- Canonica d’Adda, in provincia di Bergamo;
- pizzeria “Father and son“ di via Cacciatori delle Alpi a Seveso.
Roma e Lazio
- muretto di piazza dell’Alberone, in via Appia Nuova;
- “Briciole di tradizione” di via Carlo Caneva 21;
- “Mondo frutta” di via Trionfale 14029;
- “Casetta rossa” di via Magnaghi 14, in zona Garbatella;
- carrello della spesa in Via dei Gelsi;
- diversi comuni del Lazio hanno preso parte alla spesa sospesa, tra questi: Nettuno, Priverno, Gaeta e Formia.
leggi anche
Coronavirus, aiuti alle famiglie: le novità, dal bonus di 600 euro al congedo straordinario
A Stresa in Piemonte 15 carabinieri hanno deciso di devolvere parte del loro stipendio ai più bisognosi, mentre il Comune di Cagliari ha avviato una raccolta fondi online per i più bisognosi. Infine anche a L’Aquila, gli alpini hanno voluto fare la loro parte riempiendo diversi carrelli della spesa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA