Split Payment e IVA Pubbliche Amministrazioni: che cos’è, come funziona e come si applica

Simone Casavecchia

9 Gennaio 2015 - 14:58

Split Payment ovvero scissione del pagamento dell’IVA che i fornitori delle PA non dovranno più fatturare, dal momento che saranno le stesse pubbliche amministrazioni a versarla all’Erario.

Split Payment e IVA Pubbliche Amministrazioni: che cos’è, come funziona e come si applica

Tra le molteplici norme contenute nella Legge di Stabilità, per il comparto delle imprese, delle società e delle pubbliche amministrazioni vi è anche lo split payment ovvero la scissione del pagamento dell’IVA.

In base a questo nuovo meccanismo fiscale, messo in campo da Governo per combattere l’evasione fiscale e per ottenere introiti stimati per circa 1 miliardo di euro, saranno le pubbliche amministrazioni a versare l’IVA per gli acquisti fatti da esse senza che debbano provvedere i loro fornitori.

In base a una nota pubblicata oggi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che dà conto dell’imminente emanazione del decreto ministeriale in materia, il nuovo meccanismo fiscale entra in vigore dal 1 Gennaio 2015 e si applica, quindi, a tutte le operazioni fatturate alle pubbliche amministrazioni dall’inizio dell’anno:

«Nello schema di decreto di attuazione viene precisato che il meccanismo della scissione dei pagamenti si applica alle operazioni fatturate a partire dal 1° gennaio 2015, per le quali l’esigibilità dell’imposta si verifichi successivamente alla stessa data»

Anche se le amministrazioni pubbliche non saranno, comunque, considerate un soggetto passivo di IVA, saranno comunque tenute al versare all’Erario l’imposta sul valore aggiunta sui beni e i servizi acquistati da soggetti terzi o, comunque, dai propri fornitori.

Il decreto ministeriale prevederà due possibili opzioni per il pagamento dell’IVA:

«L’imposta diventa esigibile al momento del pagamento della fattura ovvero, su opzione dell’amministrazione acquirente, al momento della ricezione della fattura»

Le pubbliche amministrazioni dovranno, quindi, decidere se l’IVA da versare potrà essere considerata esigibile nel momento in cui ricevono la fattura o nel momento in cui la fattura viene effettivamente pagata.

In base alla nota del MEF, il decreto attuativo che disciplina lo split payment assegnerà alle pubbliche amministrazioni tre mesi di tempo, quindi fino al 31 Marzo prossimo, per adeguare la propria contabilità al nuovo regime, e prevederà tre possibili modalità di pagamento dell’IVA:

  • attraverso un distinto versamento dell’IVA dovuta per ciascuna fattura la cui imposta è divenuta esigibile;
  • attraverso un distinto versamento dell’IVA dovuta, effettuato ogni singolo giorno del mese, per tutte le fatture per le quali l’imposta è divenuta esigibile in quel giorno;
  • attraverso un versamento cumulativo dell’IVA dovuta, da effettuare entro il giorno 16 di ciascun mese, considerando tutte le fatture per le quali l’imposta è divenuta esigibile nel mese precedente;

In ogni caso il primo versamento dell’IVA dovuta dalle pubbliche amministrazioni per i prodotti e i servizi acquistati dovrà avvenire entro e non oltre il prossimo 16 Aprile.

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