Quali sono gli incentivi fiscali per chi investe in startup e PMI innovative e come ottenerli: tutte le info utili per persone fisiche e società.
Novità per chi investe in startup e PMI innovative in merito agli incentivi fiscali previsti: nel 2020 la detrazione IRPEF per le persone fisiche è passata dal 30 al 50% in “regime de minimis”. La misura è stata introdotta dall’articolo 38, commi 7 ed 8, del decreto Rilancio (dl n. 34/2020), con modalità di accesso definite nel decreto attuativo del MISE pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 febbraio 2021.
Qui di seguito spieghiamo tutte le principali novità contenute nel testo.
Ma prima di vedere quali sono gli incentivi e le agevolazioni fiscali per chi investe in startup e PMI innovative e come ottenerli è doveroso precisare si intende per startup e PMI innovative.
Cosa sono startup e PMI innovative
Per startup innovativa si intende una società di capitali giovane ad alto valore tecnologico regolarmente iscritta al Registro delle imprese che per legge deve rispettare i seguenti requisiti:
- non può avere più di 5 anni di vita
- ha residenza in Italia o in UE ma con sede produttiva o filiale in Italia
- ha un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro
- non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione
- non distribuisce e non ha distribuito utili
- non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda
Deve inoltre rispettare almeno una delle seguenti condizioni: sostiene spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione; impiega personale altamente qualificato; è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.
Dopo 5 anni di vita la startup può trasformarsi in PMI innovativa senza perdere i benefici. La PMI innovativa è una società di capitali con meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro che soddisfi almeno due di questi requisiti:
- abbia sostenuto spese in ricerca e sviluppo per una quota pari ad almeno il 3% del maggiore valore tra costo e valore della produzione;
- sia titolare di una privativa industriale o di un software registrato;
- la forza lavoro è costituita per almeno 1/3 da titolari di laurea magistrale o per almeno 1/5 da dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori.
I principali strumenti con cui si investe in startup innovative sono Venture Capital e Crowdfunding.
Incentivi fiscali per chi investe in startup e PMI innovative
Gli incentivi fiscali approvati per chi investe in startup e PMI innovative vengono differenziati in due categorie:
1) per le persone fisiche si tratta di una detrazione Irpef del 50% dell’ammontare investito, per un conferimento massimo di 1 milione di euro;
2) per le persone giuridiche parliamo di una deduzione dall’ammontare imponibile a fini Ires pari al 30% dell’investimento, con soglia fissata a 1,8 milioni di euro.
Come previsto dal Decreto Rilancio (D.L. 34/2020, art. 38, commi 7 e 8), le persone fisiche che nel 2020 investono nel capitale di rischio di startup o PMI innovative hanno diritto a una detrazione IRPEF del 50% con “regime de minimis”, a patto che la startup o PMI abbia un plafond disponibile per applicare il beneficio de minimis, fino all’ammontare massimo di 1 milione di euro di investimenti, che vanno mantenuti per almeno 3 anni.
Per gli investimenti in startup innovative il massimo detraibile per ciascun periodo di imposta è di 100.000 euro, per quelli in PMI innovative è pari a 300.000 euro.
La cessione, anche parziale, dell’investimento prima dei tre anni prevede la cancellazione del beneficio e l’obbligo di restituire l’importo oggetto di detrazione, unitamente agli interessi legali. Non si considerano cause di decadenza dall’agevolazione i trasferimenti a titolo gratuito o a causa di morte del contribuente.
Se invece a investire in startup e PMI innovative è una società (persona giuridica), l’agevolazione fiscale consiste in una deduzione IRES del 30% su un investimento che non può superare 1,8 milioni di euro. Anche in questo caso, per non perdere l’agevolazione bisogna mantenere l’investimenti per un minimo di 3 anni. Inoltre il socio investitore non deve recedere o essere escluso dalla società e la società non deve perdere i requisiti di startup innovativa.
In entrambi i casi si può investire direttamente nella società oppure indirettamente tramite OICR (Organismi di investimento collettivo del risparmio) o società di capitali che investono prevalentemente in startup e PMI innovative.
Quanto si risparmia
Con la detrazione IRPEF al 50% chi investe in startup potrà detrarre al massimo 50.000 euro, e chi investe in PMI non più di 150.000 euro.
In assenza di regime de minimis o per somme superiori ai limiti imposti si può sempre richiedere l’agevolazione al 30% per la parte di investimento che eccede, per investimenti fino a 1 milione di euro.
Gli investimenti ammessi
Per avere diritto alle agevolazioni bisogna aver investito in startup o PMI innovative anche non residenti in Italia, purché vi abbiano una sede produttiva o una filiale, siano in possesso dei requisiti richiesti e residenti in Stati UE o Stati aderenti all’Accordo sullo Spazio economico europeo.
Gli investimenti in PMI innovative valgono se queste hanno ricevano l’investimento iniziale prima della prima vendita commerciale su un mercato o entro i 7 anni dalla prima vendita commerciale. Sono considerate valide ai fini degli incentivi anche quelle che superano questo limite ma sono considerate ancora in fase di espansione o nelle fasi iniziali di crescita fino a 10 anni dalla prima vendita commerciale. Devono però attestare di non aver dimostrato a sufficienza il loro potenziale di generare rendimenti, e aver effettuato un investimento in capitale di rischio sulla base di un business plan relativo a un nuovo prodotto o un nuovo mercato geografico superiore al 50% del fatturato medio annuo dei precedenti 5 anni.
Le PMI in questione possono anche essere incubatori certificati oppure organismi di investimento collettivo del risparmio che investono prevalentemente in startup innovative o PMI innovative ammissibili, o anche società di capitali che detengono azioni o quote di startup innovative non detenute per la negoziazione.
I documenti utili
Per usufruire dell’agevolazione fiscale al 30% l’investitore deve avere una certificazione della startup o PMI che attesti di non aver superato il limite dell’importo per cui spetta l’incentivo. Questo documento deve essere rilasciato entro 60 giorni dall’investimento.
Serve inoltre una copia del piano di investimento della startup o PMI in cui vi siano informazioni dettagliate sul tipo di attività imprenditoriale, prodotti, andamento previsto o attuale, profitti e vendite. Se l’investimento viene fatto mediante OICR serve la certificazione che attesta che il 70% degli investimenti viene effettuato in startup innovative.
Per ottenere la detrazione al 50% l’investitore deve presentare i seguenti documenti:
- Dichiarazione del legale rappresentante, da rilasciare entro 30 giorni dal conferimento, che attesti l’importo dell’investimento, la verifica del codice rilasciato dal registro nazionale degli aiuti e l’importo della detrazione fruibile;
- Certificazione, che attesti il possesso dei requisiti necessari per usufruire dell’agevolazione e l’entità dell’investimento agevolato, da rilasciare entro il termine per la presentazione della dichiarazione delle imposte (in caso di investimento mediante OICR).
Dichiarazione dei redditi
Per quanto riguarda l’investimento in startup o PMI innovativa in dichiarazione dei redditi, bisogna utilizzare il modello Unico e non il 730. I quadri da compilare sono il quadro RP80, RN e RS401.
Le società di capitali (soggetti IRES) che investono in startup e PMI innovative, in fase di dichiarazione dei redditi devono compilare il modello RedditiSC e inserire gli importi investiti in startup innovative nel Quadro RS – Prospetto vari dal rigo “RS 160” a “RS 176”.
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