Stipendio cassa integrazione: quanto si prende in busta paga, e anche quanto si perde, lo ha mostrato INPS nel suo Rapporto annuale presentato qualche giorno fa e che fa seguito a precedenti analisi del sindacato UIL e dei Consulenti del Lavoro.
Lo stipendio con la cassa integrazione sappiamo che si riduce, ma quanto si prende in busta paga? A mostrarlo, dopo i vari studi che si sono susseguiti in questi mesi di cassa integrazione Covid, è in ultimo INPS con i dati forniti nel XIX Rapporto annuale dell’Istituto.
Secondo INPS il ricorso alla cassa integrazione si è tradotto nello stipendio dei lavoratori dipendenti in 300 euro al mese in meno nella busta paga di marzo e in quella di aprile. 220 euro in meno invece nel successivo bimestre di maggio e giugno.
Già lo scorso luglio il sindacato UIL, facendo seguito a un primo rapporto uscito nelle fasi iniziali del lockdown, aveva dimostrato quanto si prende con lo stipendio in busta paga in regime di cassa integrazione.
Lo stesso calcolo delle perdite sullo stipendio con la cassa integrazione lo aveva fatto l’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro in un’indagine sulle Forze Lavoro dello scorso aprile partendo da dati Istat.
La cassa integrazione Covid ha accompagnato lavoratori e imprese in questi mesi di pandemia, dalle prime 9 settimane del decreto Cura Italia si è arrivati alle 6 settimane del decreto Ristori cui si aggiungeranno le prossime 12 del 2021 grazie alla Legge di Bilancio.
Sappiamo che la cassa integrazione, che sia CIGO, CIGS, assegno ordinario o in deroga prevede che venga corrisposta al lavoratore un’indennità pari all’80% della retribuzione globale, pur considerando che l’80% non è tale perché bisogna tener conto dei massimali CIG da non superare.
Vediamo ora nel dettaglio a quanto ammonta lo stipendio del lavoratore con la cassa integrazione e quindi quanto si prende in busta paga secondo INPS, riportando poi anche le analisi precedenti di cui abbiamo detto.
Stipendio cassa integrazione: quanto si prende in busta paga
Per capire a quanto ammonta lo stipendio in cassa integrazione e quanto si prende in busta paga si può fare riferimento al Rapporto annuale INPS presentato qualche giorno fa.
La cassa integrazione ha determinato una sostanziale riduzione del monte salari per le imprese, si legge nel rapporto, durante l’emergenza il che equivale a un passaggio dai circa 1.500 euro a dipendente nel bimestre marzo-aprile 2020 a 850 euro in quello successivo maggio-giugno (su un salario medio preCovid per dipendente di € 2.600 a bimestre). Questo si traduce in busta paga in 600 euro in meno in media sullo stipendio dei lavoratori nel primo bimestre considerato.
Per quanto riguarda i lavoratori la perdita stipendiale è stata di circa il 22,5% nel primo bimestre e 17% nel secondo considerato.
INPS specifica anche, non solo quanto si prende alla fine di stipendio con la cassa integrazione, ma anche quanti lavoratori ne hanno beneficiato. Scrive l’Istituto nel rapporto:
“Da marzo ad agosto 2020, le ore autorizzate con causale specifica Covid-19 sono state 2,8 miliardi, di cui 1,4 miliardi per cassa integrazione ordinaria, 887 milioni per assegni ordinari dei fondi di solidarietà e 548 milioni per la cassa in deroga, con un tiraggio per i mesi di marzo e aprile intorno al 60%.Traducendo le ore in lavoratori equivalenti a tempo pieno, nel momento del picco di aprile si possono stimare 5,5 milioni di lavoratori “mancanti”, che scendono a 2,4 nel mese di giugno.”
Stipendio cassa integrazione: analisi UIL
Altra analisi che può aiutare a capire a quanto ammonta lo stipendio in cassa integrazione è quella condotta dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della UIL.
Le simulazioni sono state condotte su dati INPS considerando le ore autorizzate di cassa integrazione. L’analisi risale a luglio e prende in esame i periodi del lockdown fino a maggio.
In particolare, come ha messo in evidenza in quell’occasione la segreteria confederale della UIL, lo stipendio si è ridotto per i lavoratori, considerando anche i mancati ratei della tredicesima e della quattordicesima, in due mesi, quindi ad aprile e maggio, del 18% e del 37% sempre in relazione al reddito.
Si tratta di 8,4 milioni di beneficiari della cassa integrazione tra aprile e maggio considerati, per un totale di 1,7 miliardi di ore lavorate in meno. Una perdita in busta paga per i lavoratori che parte mediamente dai 569 euro a testa nei due mesi considerati, e che sale, nel caso della cassa integrazione a una perdita in busta paga di 966 euro a testa sempre nei due mesi.
Gli stipendi in cassa integrazione, secondo i dati elaborati da UIL, hanno subito una riduzione in totale di 2,5 miliardi di euro ad aprile e di 2,3 miliardi di euro a maggio. Sulle stesse cifre si attesta lo studio dei Consulenti del Lavoro che hanno calcolato anche loro quanto si prende in busta paga con la cassa integrazione.
Quanto si prende in busta paga secondo i Consulenti del Lavoro
A fare altri due conti sullo stipendio con la cassa integrazione e su quanto si prende in busta paga ci ha pensato anche l’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro poco prima dell’ultimo studio UIL.
I Consulenti del Lavoro hanno mostrato dei dati che riferiscono una percentuale di perdita sullo stipendio che varia a seconda della tipologia di lavoratore.
L’Osservatorio ha calcolato che su uno stipendio medio netto di 1.324 euro al mese, il lavoratore prende in media in busta paga con la cassa integrazione 851 euro, vale a dire 472 euro in meno. Sulla base delle disposizioni della circolare INPS n.20 del 10 febbraio che definisce i massimali 2020 della cassa integrazione, il 39% di chi è in cassa integrazione perderà il 20% dello stipendio, mentre per gli altri la perdita sarà maggiore:
- per il 22% la riduzione sarà di fatto tra il 21% e 30%;
- per il 18% tra il 31 e 40%;
- per il 21% addirittura superiore al 40%.
Secondo l’Osservatorio le professioni che hanno subito con la cassa integrazione una maggiore perdita sono quelle maggiormente qualificate e a elevata specializzazione con una riduzione del 45% che rispetto allo stipendio si quantifica in 764 euro netti in meno.
Il 41% in meno, 646 euro, invece riguarda le professioni tecniche. A seguire quelle intermedie che con uno stipendio medio netto mensile di 1.300 euro potrebbero aver perso in busta paga 428 euro, il 33% per le professioni esecutive del lavoro d’ufficio e 431 euro per artigiani e operai specializzati.
Ancora più penalizzati invece sarebbero gli operai, conduttori impianti e macchine, con uno stipendio ridotto del 35%, passando dai 1.383 euro mensili ai 902 euro di cassa integrazione.
Per le professioni non qualificate anche il taglio è stato stimato più generoso se si pensa che chi ha uno stipendio medio mensile di 940 euro ne avrebbe potuti perdere in busta paga 239 con l’integrazione salariale.
Entrambi gli studi, quello dei Consulenti del Lavoro di aprile e quello della UIL, mostrano i risvolti economicamente devastanti del lockdown specie sulle buste paga dei lavoratori. A questi si aggiungono i dati INPS che analizzano in parte lo stesso periodo.
Quanto si arriva a prendere e perdere sullo stipendio con la cassa integrazione dimostra la difficoltà che tutti, e soprattutto le fasce più deboli della popolazione, hanno affrontato. Difficoltà che continuano a emergere specie a seguito delle ultime restrizioni del governo per affrontare la seconda ondata di Covid.
© RIPRODUZIONE RISERVATA