Nella rivoluzione green in atto per arrivare a zero emissioni inquinanti nel 2050 spunta il monito dell’AIE: stop a esplorazioni di petrolio e gas. I colossi energetici eseguiranno?
Fermare i nuovi progetti di petrolio e gas per raggiungere zero emissioni entro il 2050: questo il chiaro e rivoluzionario messaggio dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.
Parole schiette che rimandano a una vera e propria svolta, necessaria per il tanto progettato passaggio all’energia green.
Cosa significa questo per i colossi petroliferi e del gas? Il mercato energetico sta davvero cambiando in modo drastico?
Perché fermare gli investimenti in gas e greggio
Tra i target più importanti per la svolta green globale c’è quello di raggiungere zero emissioni nette di anidride carbonica entro il 2050 e limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali.
Come fare? Oltre a ridurre drasticamente il consumo di combustibili fossili, sarebbe necessario anche un aumento senza precedenti nella spesa per tecnologie a basse emissioni di carbonio: circa 5.000 miliardi di investimenti energetici all’anno entro il 2030, rispetto ai circa 2.000 di oggi. A sostenerlo in un rapporto è l’AIE.
Il documento precisa nel dettaglio che sarà necessaria una revisione dell’offerta e della domanda di energia in base alla quale la domanda di carbone dovrebbe crollare del 90%, quella di gas del 50% e la domanda di petrolio si di quasi il 75% entro il 2050.
In definitiva, secondo l’organizzazione i gruppi energetici devono interrompere tutti i nuovi progetti di esplorazione di petrolio e gas da quest’anno se il riscaldamento globale deve essere tenuto sotto controllo.
Le proiezioni AIE raccomandano uno stop totale di nuova produzione di petrolio e gas a partire dal 2030.
Come cambierà il settore energetico?
Mentre sempre più Governi, tra cui Regno Unito, UE e Cina, si impegnano a ridurre le emissioni a zero netto, il rapporto dell’AIE spiega quanto sarà difficile arrivare al traguardo finale.
Molte grandi compagnie petrolifere e Paesi produttori, come quelli dell’Opec, hanno a lungo sostenuto che gli investimenti in nuovi progetti sui combustibili fossili dovevano continuare, per soddisfare le esigenze delle economie emergenti in Asia e Africa.
Tuttavia, la riduzione dell’energia inquinante progettata dell’AIE è molto più profonda di quanto la maggior parte dei produttori abbia pensato.
La quota di combustibili fossili nell’approvvigionamento energetico globale dovrebbe scendere dagli attuali quattro quinti a un quinto entro il 2050. Il solare diventerebbe così la principale fonte di energia, ovvero il 20% della domanda globale.
Si prevede che l’elettricità senza emissioni di carbonio a livello globale possa prendere il sopravvento entro il 2040, insieme a un aumento dei finanziamenti per la ricerca in nuove tecnologie come le batterie e gli elettrolizzatori dell’idrogeno.
La rivoluzione green è in corso, ma far sparire petrolio e gas sarà un obiettivo arduo.
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