Stop green pass, via mascherine e smart working: il Regno Unito torna alla normalità

Giorgia Bonamoneta

19/01/2022

Dal 26 gennaio il Regno Unito dice addio al green pass, all’obbligo delle mascherine e allo smart working. Grazie ai nuovi incoraggianti dati, la fine della pandemia non sembra lontana. E in Italia?

Stop green pass, via mascherine e smart working: il Regno Unito torna alla normalità

Dal 26 gennaio 2022 i vicini inglesi segneranno l’inizio di una nuova fase della pandemia. Non sarà più obbligatorio indossare la mascherina sui mezzi pubblici - diventando solo un presidio di sicurezza su base volontaria - e non sarà più necessario esibire il green pass.

Il Regno Unito è stato il primo Paese nell’area europea a subire gli effetti della nuova ondata, con i numeri dei nuovi contagi positivi (+40 mila il 18-19 novembre) che oggi possiamo solamente sperare, perché segnerebbero l’avvicinarsi della fine dell’ondata Omicron.

In Italia il picco dell’ondata potrebbe essere stato raggiunto, ma gli esperti sono discordi. Per alcuni saranno le prossime due settimane quelle decisive. E mentre nel Regno Unito si eliminano le restrizioni, a partire da domani nello stivale sarà necessario mostrare il green pass base per accedere a servizi per la cura della persona (parrucchieri, barbieri, centri estetici).

Le restrizioni previste dal Governo, in arrivo il 1° febbraio, sono un effetto collaterale e, come molti esperti fanno notare, arrivano in ritardo rispetto all’ondata di positivi. Il 1° febbraio il quadro pandemico potrebbe essere molto diverso e le restrizioni potrebbero non avere più molto senso, non nell’accezione di allarme che avevano il 23 dicembre quando sono state proposte. Gli esperti infatti propongono di distinguere i positivi dai malati, gli asintomatici dai sintomatici.

Regno Unito fuori dall’ondata: stop a obbligo di green pass, mascherine e smart working

Il Regno Unito è quasi fuori dal tunnel della pandemia? Secondo il portavoce del governo i dati sono incoraggianti “anche se la pandemia non è ancora finita”. Ci siamo abituati ai grandi numeri, con 100-200 mila contagi, o come in Francia dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati oltre 400 mila casi positivi; per questo i dati relativi ai contagi degli ultimi 7 giorni nel Regno Unito sono incoraggianti: -41,7% di casi positivi. Per la prima volta, dal 23 dicembre, nel Paese sono stati registrati meno di 100.000 contagi in 24 ore.

Forte di questi numeri e con la pressione della stampa per la polemica sul partygate, il premier Boris Johnson ha sganciato l’annuncio della distensione: stop a green pass e alle mascherine obbligatorie e per il lavoro stop alla raccomandazione dello smart working.

Il professor Robert Dingwall, membro della Commissione governativa inglese per le vaccinazioni e le immunizzazioni (Jcvi), ha spiegato che il piano del Governo è quello di rimuovere tutte le restrizioni, tranne alcuni casi specifici, come l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari (in discussione).

Regno Unito: perché eliminare le restrizioni ora?

La nuova fase della pandemia nel Regno Unito arriva in anticipo rispetto agli altri Paesi, probabilmente con uno scarto simile al suo inizio. Sempre Robert Dingwall, sulle pagine de Il Fatto Quotidiano, ha spiegato che nel prossimo futuro il Covid-19 sarà paragonabile all’influenza e questo vorrebbe dire pochi ricoveri, solo per i soggetti a rischio. Anche se al momento nessuno ha preso in considerazione gli effetti a lungo termine, il cosiddetto “Long Covid” che aveva invece tanto preoccupato i medici la scorsa stagione.

Secondo Dingwall la decisione per gli altri Paesi sarà presa sulla base di diversi fattori: livello di ansia e di paura della popolazione, i rischi tollerabili (le morti accettabili) e l’impatto economico delle chiusure in vista della stagione turistica. “I Paesi ad alta vocazione turistica penso si muoveranno più rapidamente - ha detto - Potrei viaggiare in Italia, per esempio, ma sceglierei di farlo se le mie vacanze fossero condizionate dalle attuali restrizioni?”.

Regno Unito e Italia: le differenze

Non c’è la possibilità di fare un confronto tra le due nazioni al momento. Il Regno Unito è in una fase discendete della curva, mentre l’Italia si appresta a toccare ad arrivare al picco nelle prossime 1-2 settimane.

Uno scenario diverso e due approcci inevitabilmente diversi. Mentre nel Regno Unito a partire dal 26 gennaio si dirà addio all’obbligo di green pass, mascherine e smart working, in Italia già da domani inizieranno a sentirsi le nuove restrizioni. Infatti dal 20 gennaio, per entrare negozi di cura della persona (parrucchieri, barbieri, centri estetici) bisognerà presentare il green pass ordinario.

L’altra data da segnare sul calendario è il 1° febbraio, quando le indicazioni sull’uso del green pass rafforzato e ordinario si faranno più stringenti e, in contemporanea, diminuirà la durata della certificazione verde.

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