Mentre l’Oms dichiara che la fine del Covid sarebbe prossima nel Regno Unito, in Israele nonostante la quarta dose sono in aumento contagi e ricoveri: cosa dobbiamo aspettarci da Omicron?
Siamo veramente vicini alla fine del Covid? Se da una parte i dati che arrivano dal Regno Unito hanno fatto trapelare ottimismo anche dalle stanze solitamente caute dell’Oms, dall’altra le notizie provenienti da Israele non farebbero presagire nulla di buono.
Vediamo prima quelle che sono le buone notizie. Nel Regno Unito per David Nabarro, il responsabile per il Covid dell’Oms, si starebbe iniziando a intravedere “la luce in fondo al tunnel”.
Oltremanica infatti in una settimana i contagi sono diminuiti del 40%, tanto che il Governo guidato dal sempre traballante Boris Johnson ha annunciato che a breve saranno tolte le poche misure restrittive ancora in vigore.
Nonostante i picchi dovuti a Omicron delle scorse settimane, Johnson anche nel mezzo della tempesta scaturita dalla vicenda delle feste a Downing Street ha resistito alle pressioni di scienziati e Laburisti che hanno invocato invano una stretta nelle regole anti-Covid.
Londra così forte del buon andamento della campagna per la terza dose, a breve dirà addio anche all’obbligo di quarantena per i positivi Covid e al green pass per entrare in discoteca, con l’Oms fiduciosa sulle possibilità del Regno Unito di potersi mettere la pandemia alle spalle.
In Israele la fine del Covid non è vicina
Al contrario del Regno Unito, quelle che arrivano da Israele non sembrerebbero essere delle buone novelle. Nonostante a Gerusalemme già sia in corso la somministrazione della quarta dose a fragili e over 60, i contagi e i ricoveri sono tornati a salire.
Negli ultimi due giorni in Israele si è verificato il record dei quasi 130.000 contagi Covid complessivi, con questa quinta ondata che sta facendo aumentare i ricoveri, i decessi invece fortunatamente sono stabili, anche tra chi ha ricevuto la quarta dose.
“Il vaccino è eccellente contro le varianti Alfa e Delta, ma non abbastanza per Omicron” ha ammesso Gili Regev-Yochay, il direttore dell’Unità di Malattie infettive dello Sheba Medical Center di Tel Aviv che ha condotto gli studi sugli effetti della quarta dose.
Il medico israeliano così ha sentenziato come “sappiamo ormai che il livello di anticorpi necessari per proteggere e non essere infettati da Omicron è probabilmente troppo alto per il vaccino, anche se è un buon vaccino”.
Tra l’entusiasmo per la situazione nel Regno Unito e i brutti dati che arrivano da Israele, il sentore è che la verità possa essere nel mezzo: la fine del Covid purtroppo non sarebbe così vicina ma, con una alta copertura vaccinale e un preparato calibrato ad hoc contro Omicron che dovrebbe arrivare in primavera, anche entro la fine dell’anno questa pandemia potrebbe tramutarsi in endemia ma probabilmente, almeno i più a rischio, dovranno fare annualmente un richiamo così come ora avviene con l’influenza.
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