TIM: scuola del futuro con Operazione Risorgimento Digitale

Redazione

22 Marzo 2021 - 17:13

TIM e Weschool al fianco dei docenti con Operazione Risorgimento Digitale, per digitalizzare la didattica italiana e costruire assieme la scuola del futuro.

TIM: scuola del futuro con Operazione Risorgimento Digitale

TIM e WeSchool insieme ai docenti per costruire la scuola del futuro; su Operazione Risorgimento Digitale il corso per supportare la digitalizzazione della didattica in Italia.

Sul sito dell’iniziativa promossa da TIM, in collaborazione con più di 40 importanti partner del settore dell’innovazione, aziende e Pubbliche Amministrazioni, i docenti italiani possono accedere a una serie di contenuti volti a implementare le loro competenze digitali, supportando così la didattica a distanza e contribuendo al futuro dell’insegnamento in Italia.

Da anni TIM ha iniziato un percorso verso la digitalizzazione dell’Italia, supportando attraverso varie iniziative la digitalizzazione di privati, aziende e anche della Pubblica Amministrazione. Tra i personaggi coinvolti è dunque ovvio il ruolo di spicco dell’insegnamento all’interno del progetto TIM, Operazione Risorgimento Digitale, che in questi anni ha subito un’accelerazione improvvisa a causa dell’emergenza sanitaria.

La scuola deve evolvere e la digitalizzazione “forzata” avvenuta nel corso del primo lockdown, seppur con molte criticità e disagi, ha dimostrato sul lungo periodo che la scuola e i docenti italiani sono pronti e hanno bisogno di supporto. Un supporto che TIM aveva già previsto all’interno della sua strategia a lungo termine e che si è reso sempre più necessario per affrontare al meglio la didattica a distanza, ma anche per il ritorno in futuro a una “nuova normalità” in cui didattica in presenza e strumenti digitali possono coesistere e rendere sempre più efficiente l’apprendimento.

TIM e WeSchool per i nuovi docenti digitali con Operazione Risorgimento Digitale

Sulla piattaforma sviluppata da TIM per Operazione Risorgimento Digitale i docenti possono accedere al corso “Nuovi Docenti Digitali – La didattica integrata per le scuole”, creato in collaborazione con WeSchool.

Il percorso formativo si inserisce all’interno del protocollo di intesa triennale tra TIM e il Ministero dell’Istruzione e vuole supportare i docenti italiani nell’applicazione delle “Linee guida per la didattica digitale integrata”, stilate dal Ministero dell’Istruzione per migliorare l’insegnamento attraverso l’integrazione di nuove metodologie didattiche basate sulle tecnologie digitali.

TIM ha sempre sostenuto la scuola e in un momento come questo non potevamo far mancare il nostro sostegno ai docenti per accompagnarli verso l’evoluzione digitale del sistema educativo”, dichiara Andrea Laudadio, Responsabile TIM Academy & Development. “Con Operazione Risorgimento Digitale vogliamo contribuire alla costruzione della scuola di domani attraverso un approccio metodologico, strutturato e con percorsi di formazione personalizzati. Una scuola nuova che integra le tecnologie digitali nei processi di apprendimento: una grande opportunità per l’intero sistema, perché riguarda il futuro dei nostri giovani”.

I docenti italiani sono pronti alla didattica del futuro, le opinioni dei primi 5mila iscritti al corso TIM su Operazione Risorgimento Digitale

I primi 5mila docenti iscritti al corso promosso da TIM e WeSchool su Operazione Risorgimento Digitale sono stati coinvolti in un’indagine Censis riguardo la didattica a distanza. Gli insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado hanno espresso la loro opinione sulla didattica a distanza, l’impiego delle nuove tecnologie e il futuro della didattica post emergenza Covid-19.

Quasi l’unanimità dei docenti, il 92,1% per l’esattezza, ha una percezione positiva dell’impiego di strumenti digitali per l’insegnamento e li ritengono utili a rendere la didattica più efficiente, inclusiva e coinvolgente. Nonostante inizialmente il passaggio della didattica al digitale sia stato traumatico, l’86,7% dei docenti riconosce l’utilità di introdurre la digitalizzazione nell’insegnamento.

La maggioranza dei docenti si dice positiva all’integrazione di questi strumenti anche nel periodo post emergenza, in cui si spera di tornare a insegnare e apprendere in presenza.

L’89,4% dei docenti ritiene questa integrazione necessaria, senza però che sovrasti o sostituisca del tutto la didattica in aula, ma semplicemente integrando nuove potenzialità che si avvicinino ai nuovi studenti, nativi digitali, rendendo l’apprendimento un’esperienza anche divertente e inclusiva.

L’indagine conferma che al ritorno in classe la scuola italiana non sarà più quella che era prima dell’emergenza sanitaria”, dichiara Marco De Rossi, fondatore di WeSchool, dopo aver consultato i dati forniti dall’indagine Censis,

La tecnologia cambia i nostri comportamenti e non si può disimparare. La volontà dei docenti, e serve un profondo rinnovamento delle metodologie didattiche per farlo, è arrivare a una scuola in presenza aumentata e potenziata dalla dimensione digitale, esattamente come avviene nel mondo del lavoro”.

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