In Italia il costo causato dal taglio delle accise sui carburanti fossili sarà di circa un miliardo di euro per il solo mese di aprile.
Il taglio dei costi del carburante deciso dai governi europei avrà un costo complessivo di 8,6 miliardi di euro, di cui 1 miliardo solo in Italia.
Uno studio curato da Transport & Environment prevede che la spesa prevista nel nostro paese sarà per l’esattezza 978 milioni di euro: la quarta più alta in Europa dopo Francia (3 miliardi), Polonia (1,4) e Olanda (1,36).
Secondo quest’analisi, i principali beneficiari di quest’operazione saranno i consumatori che rientrano nella classe di reddito più elevata, che potranno contare su un bonus 8 volte superiore rispetto alle fasce più deboli.
All’origine del maggior sostegno agli automobilisti più benestanti (circa il 10% del totale) viene segnalata la propensione a utilizzare da soli auto più lussuose e meno parche nei consumi. Considerando un periodo di 6 mesi, il taglio di 15 centesimi ogni litro di carburante si traduce infatti in un risparmio di poco superiore ai 300 euro per il possessore di un suv BMW X5 contro i soli 85 euro per chi guida una citycar come la Citroën C3.
Veronica Aneris, Direttrice per l’Italia di Transport & Environment, ha dichiarato: «I governi UE non intendono tassare il petrolio russo scegliendo, per contro, di finanziarlo con quasi 9 miliardi di euro e di scaricare il peso dell’operazione sui contribuenti. Per aiutare le persone in difficoltà esistono soluzioni migliori come ad esempio l’imposizione di dazi o tasse sul greggio proveniente dalla Russia. Invece di sovvenzionare gli automobilisti più ricchi, il sostegno potrebbe essere distribuito più equamente alle famiglie che ne hanno effettivamente bisogno».
Seppur di difficile attuazione, una tassazione speciale per le importazioni di petrolio dalla Russia con conseguente riduzioni degli acquisti potrebbe garantire un aumento del gettito annuale per finanziare la spesa sociale e promuovere la sicurezza energetica, con la certezza che le alternative di vendita del greggio russo al di fuori del mercato europeo sarebbero comunque limitate nel breve termine.
Un recente rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia ha comunque rilevato come l’implementazione di semplici azioni strategiche - dal viaggiare in autostrada ad una velocità inferiore di 10 km/h alla riduzione del prezzo dei biglietti del trasporto pubblico - porterebbe ad un calo della domanda globale di greggio pari a 2,7 milioni di barili al giorno.
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