Tampone obbligatorio in Italia: quando e per chi

Fiammetta Rubini

16 Luglio 2021 - 12:47

Chi deve fare il tampone per viaggiare, partecipare a eventi e cerimonie o per entrare in discoteca? Ecco le nuove regole in vigore e quelle al vaglio sul certificato verde.

Tampone obbligatorio in Italia: quando e per chi

Il certificato di tampone negativo (o di vaccino o guarigione) in Italia serve già per partecipare a matrimoni, cerimonie, grandi eventi, entrare nelle Rsa e negli ospedali, viaggiare all’estero o spostarsi tra zone rosse e arancioni. Ma il tampone verrà richiesto, con ogni probabilità, per andare in discoteca, in palestra e prendere treni, aerei, navi e pullman se il Governo deciderà alla fine di estendere l’utilizzo del green pass.

Ma non è finita qui. Perché alle regole generali sull’obbligo di tampone si aggiungono le misure ulteriori che le autorità possono introdurre a livello locale. Cerchiamo di fare chiarezza nel rebus di regole e novità e vediamo quando è obbligatorio il tampone in Italia e per chi.

Tampone per viaggiare in Italia: quando è obbligatorio

Nell’Italia tutta bianca la certificazione verde Covid-19 per gli spostamenti tra regioni non serve, per il momento. Tuttavia ricordiamo che il certificato è richiesto per gli spostamenti in entrata e in uscita da territori in zona rossa o arancione.

Il tampone negativo, sia antigenico rapido che molecolare, fatto nelle precedenti 48 ore, serve anche in tutti i casi in cui è richiesto il green pass ma non si possiede né il certificato vaccinale né di guarigione.

Per quanto riguarda i viaggi, l’obbligo di tampone si applica anche per chi è vaccinato con una dose. Come specificato nelle FAQ del Ministero della Salute,

“anche se hai viaggiato in un Paese europeo che accetta un certificato con ciclo vaccinale non completo, per rientrare in Italia da un viaggio all’estero occorre fare un test molecolare o antigenico rapido. Serve infatti un tampone o una certificazione per ciclo vaccinale completato da almeno 14 giorni per entrare in Italia”.

Per quanto riguarda i viaggi all’estero, fino al 30 luglio per ordinanza d18 giugno 2021 del Ministro della Salute, è richiesto l’uso di certificazione verde Covid per gli spostamenti da Canada, Giappone e USA, e per i Paesi dell’elenco C, ossia: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell’isola di Cipro), Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, Israele.

Fino al 30 luglio se si fa rientro nel territorio italiano a seguito di permanenza di durata non superiore a 24 ore in località estere situate a distanza non superiore a 60 km dal luogo di residenza, domicilio o abitazione in Italia, tale spostamento non è soggetto all’obbligo di test molecolare o antigenico al rientro in Italia. Se si viaggia con mezzo proprio e non si superano le 48 ore di permanenza all’estero, non è necessario compilare il digital Passenger locator form o un’autodichiarazione. 

Anche i bambini devono fare il tampone: dai 6 anni in su bisognerà avere il tampone negativo o la certificazione di avvenuta guarigione, mentre i ragazzi dai 12 ai 17 anni, oltre al tampone negativo o alla guarigione, possono ottenere il green pass anche con il vaccino.

Per tutti i dettagli su quando è previsto il tampone obbligatorio in Italia per chi viaggia, si invita a consultare il sito Viaggiare Sicuri e le schede dei singoli Paesi.

Tampone per chi rientra in Italia

A stagione estiva ormai avviata, le prime regioni a blindarsi contro la diffusione dei contagi da variante Delta sono Sardegna e Sicilia. Le due isole sono andate oltre le regole già in vigore sul green pass che prevede l’obbligo di tampone entro 48 ore prima per chi non è vaccinato o guarito dal Covid, e chiedono tampone negativo a chi fa rientro da Malta, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Controlli a tappeto in aeroporti e porti. Anche Abruzzo e Umbria sono corse ai ripari, e chiedono il test negativo a chi arriva da Malta, Spagna e Portogallo; a Perugia tamponi in aeroporto anche per chi viene da Olanda, Belgio e Albania.

Green pass tampone in Italia: validità e costi

Il “pass verde” del tampone ha validità 48 ore e viene rilasciato, in formato cartaceo o digitale, dal Ministero della Salute sul sito ufficiale del certificato verde Covid-19, sul proprio fascicolo sanitario elettronico, app Immuni o IO.

Ricordiamo che per ottenere il certificato di tampone negativo bisogna pagare: tranne nel caso in cui il test venga prescritto dal medico curante o dall’Asl ed effettuato presso strutture pubbliche o nel caso dei tamponi rapidi nei centri allestiti dalla Croce Rossa, il tampone è a pagamento e il suo costo (che può andare dai 20 ai 100 euro a seconda della struttura) è a carico del cittadino.

Nel certificato verde Covid-19 di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo devono essere riportati i seguenti dati: nome e cognome, data di nascita, malattia o agente bersaglio Covid-19, tipo di test effettuato, nome del test, produttore del test, data e orario del test, del risultato, il nome del centro o della struttura in cui è stato effettuato il test, Stato membro, struttura che detiene il certificato e identificativo univoco del certificato.

Per chi falsifica il certificato del test si va sul penale: prevista la reclusione da 6 mesi a 6 anni.

Il tampone negativo per eventi, cerimonie, discoteche

L’accesso a feste e cerimonie (matrimoni, battesimi, cresime ecc...) a chi è in possesso di certificato verde Covid-19. Le condizioni sono: aver ricevuto la dose di vaccino almeno 15 giorni prima, aver fatto un tampone rapido o molecolare con esito negativo entro le 48 ore precedenti l’evento, o essere guariti dall’infezione.

Resta il nodo discoteche, che a differenza di altre attività, restano per ora limitate al servizio bar e ristorante al tavolo. Ora il governo sta valutando la possibilità di riaprire le discoteche con la possibilità di ballare in pista consentendo l’accesso solo a chi è in possesso di green pass.

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