Anche la Tari potrebbe essere addebitata in bolletta dal 2019: la novità è contenuta in un emendamento alla Legge di Bilancio presentato per contrastare i casi di evasione dal pagamento della tassa rifiuti.
Tari in bolletta dal 2019: per il pagamento della tassa sui rifiuti si punta a replicare il modello canone Rai per ridurre i casi di evasione dal versamento.
La proposta è contenuta in un emendamento alla Legge di Bilancio 2019 presentato dalla Lega e, in caso di approvazione, si applicherebbe ai comuni in dissesto o a rischio dissesto.
La tanto chiacchierata tassa sulla spazzatura che negli ultimi anni ha fatto discutere e non poco, tra l’addebito illegittimo dell’IVA e le modalità di calcolo errate sulla quota variabile, è uno dei tributi più difficili da riscuotere per i comuni che riescono a gestire con non poca difficoltà il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
L’addebito della Tari in bolletta renderebbe pressoché impossibile non pagare, semplificando la riscossione a carico degli Enti locali.
Tari, tassa rifiuti in bolletta dal 2019: novità in Legge di Bilancio
L’emendamento presentato dalla Lega in Commissione Bilancio del Senato prevede la possibilità di addebito della Tari direttamente in bolletta per i comuni in dissesto finanziario o che hanno deliberato un piano di equilibrio finanziario.
La novità che la Lega punta ad introdurre dal 1° gennaio 2019 con la Legge di Bilancio prevede il pagamento della tassa sui rifiuti per i titolari di utenza di energia elettronica mediante addebito diretto sulle fatture emesse dal proprio forniture.
La bolletta della luce rischia di diventare più pesante perché, alla rata mensile del canone Rai e al costo per la fornitura di energia elettrica, in costante aumento nel corso degli anni, potrebbe presto aggiungersi anche la tassa sui rifiuti. L’importo della Tari addebitata a ciascun contribuente verrebbe pagato in sei rate mensili.
Il proprio fornitore di energia elettronica, in pratica, agirà come un sostituto d’imposta per conto dello Stato, riversando l’importo pagato dagli utenti entro il giorno 20 del mese successivo a quello di incasso.
L’Anagrafe tributaria, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), l’Acquirente Unico Spa, il Ministero dell’interno, i Comuni in dissesto o con piani di equilibrio finanziario, nonché gli altri soggetti pubblici o privati, saranno autorizzati allo scambio e all’utilizzo di tutte le informazioni utili e in particolare dei dati relativi alle famiglie anagrafiche e alle utenze per la fornitura di energia elettrica.
Tari in bolletta, prelievo automatico per chi autorizza l’addebito in banca
La possibilità che la Tari venga addebitata direttamente in bolletta assorbe tutte le regole circa le modalità di pagamento indicate al proprio fornitore di energia elettrica.
Così, come espressamente stabilito dall’emendamento alla Legge di Bilancio 2019, le autorizzazioni all’addebito diretto sul conto corrente bancario o postale ovvero su altri mezzi di pagamento, rilasciate a intermediari finanziari dai titolari di utenza per la fornitura di energia elettrica per il pagamento delle relative fatture, si intendono in ogni caso estese al pagamento della Tari.
Prelievo diretto anche per le autorizzazioni all’addebito già rilasciate alla data di entrata in vigore della nuova normativa, salvo i casi di successiva revoca da parte dell’utente.
In ogni caso, qualora l’emendamento venisse approvato, sarà un apposito decreto attuativo a stabilire le regole nel dettaglio, nonché le sanzioni previste in caso di ritardo nel pagamento.
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