Tassi mai così bassi, ottime occasioni per i mutui. Euribor e Eurirs a valori da record

Stefano Tempera

4 Marzo 2020 - 10:20

Da inizio anno gli indici di riferimento dei mutui a tasso variabile e a tasso fisso sono scesi fino a registrare nuovi minimi. Buone opportunità per chi stipula un mutuo.

Tassi mai così bassi, ottime occasioni per i mutui. Euribor e Eurirs a valori da record

L’Euribor ha registrato un nuovo minimo storico. La scadenza mensile ha sfondato la soglia psicologica del mezzo punto percentuale sotto zero. Ad inizio anno l’Euribor era a -0,44, mentre oggi si attesta a -0,51.

Anche le altre scadenze dell’indice di riferimento dei mutui a tasso variabile sono scese: l’ultimo fixing dell’Euribor 3 mesi ha registrato -0,46, da -0,38 di inizio 2020 e in calo di 15 punti base rispetto ad un anno fa. Stessa sorte per la scadenza semestrale, oggi fissata a -0,42, inferiore di 10 punti base rispetto all’inizio dell’anno e sceso di 20 punti negli ultimi 12 mesi.

Grazie alla discesa degli indici Euribor, chi ha un mutuo a tasso variabile beneficerà di un abbassamento della rata nei prossimi mesi. Su un mutuo di 150.000 euro di durata ventennale, il risparmio medio corrisponde a 15 euro mensili.

Nella difficile scelta di chi deve sottoscrivere un mutuo, se a tasso fisso o variabile, chi ha creduto nel mutuo a tasso indicizzato all’Euribor, puntando su una debole ripresa dell’economia o immaginando che la Banca Centrale Europea avrebbe abbassato ulteriormente i tassi, per il momento, ha vinto la scommessa.

Nonostante la grande maggioranza delle nuove richieste di mutui e surroghe stia andando verso la scelta del tasso fisso, in effetti mai basso come oggi, chi continua a puntare sul tasso variabile potrebbe presto essere ulteriormente premiato se la BCE decidesse di abbassare il tasso di riferimento, attualmente pari a 0,00. Analizzando le ultime sessioni dell’Euribor, sembra che l’indice stia già iniziando a scontare questa possibilità.

Il peso delle banche centrali sui tassi di interesse dei mutui

Nella giornata di martedì 3 marzo, la Federal Reserve ha tagliato di mezzo punto percentuale i tassi di interesse americani, portandoli tra l’1 e l’1,25%. La decisione è stata presa per evitare che l’impatto finanziario del coronavirus sia troppo pesante e per dare sostegno a una economia che potrebbe subirne gli effetti.

La Fed potrebbe aver anticipato in ordine di tempo le mosse future delle altre banche centrali, tra cui Bank of England e soprattutto la Banca Centrale Europea. Il prossimo Consiglio direttivo della BCE si terrà il 12 marzo e in quell’occasione, Christine Lagarde e il board esecutivo dovranno necessariamente valutare le possibili strategie per contrastare il rischio di un’epidemia di livello mondiale che aggraverebbe uno scenario economico europeo già in difficoltà.

Gli stessi ministri delle finanze europei e i banchieri centrali del G7 si sono detti pronti a «usare tutti gli strumenti necessari» contro l’emergenza coronavirus.

Eurirs in picchiata: l’effetto sui mutui a tasso fisso

Da inizio 2020, il parametro di riferimento dei mutui a tasso fisso, l’Eurirs, è sceso di oltre 40 punti base portando il livello vicino ai minimi storici registrati il 28 agosto 2019, giorno del record dell’IRS, con le scadenze a 10, 15 e 20 anni rispettivamente pari a -0,30, -0,09 e 0,02 e le durate a 25 e 30 anni che toccarono quota 0,04.

Oggi i tassi Eurirs sono vicini ai livelli della scorsa estate, per il momento superiori di solo 10 punti, ma visto il trend delle ultime settimane, appare probabile che il nuovo record verrà presto riscritto.

Con l’Eurirs ai minimi è corsa alla surroga migliore

Un primo effetto dell’Eurirs in picchiata si è già manifestato con le richieste di nuove surroghe. Chi aveva sottoscritto un mutuo solo qualche mese fa, oggi, con gli IRS aggiornati, potrebbe ottenere una diminuzione del tasso se trasferisse il mutuo in un’altra banca che offre condizioni migliori.

Il vantaggio di richiedere una surroga mutuo in questo periodo sta inoltre nel fatto che molte banche non hanno alzato gli spread bancari dall’inizio di quest’anno.

In termini pratici, con gli Eurirs molto bassi e una politica commerciale aggressiva da parte degli istituti di credito significa che i migliori mutui a tasso fisso di marzo sono i più vantaggiosi di sempre.

Tassi dei mutui in discesa, ma non per tutti

Attenzione però, la surroga mutuo, lo strumento utilizzato da tanti mutuatari per abbassare il tasso del proprio mutuo, però, non è sempre attuabile.

Molte banche infatti non accettano nuove surroghe entro certi limiti. Nonostante la legge non imponga limiti di quante volte può essere richiesta la surroga, gli istituti di credito scelgono di non acquisire nuovi clienti quando il rogito dell’acquisto della casa o la precedente surroga siano stati richiesti entro 12 mesi.

Un’altra condizione che rende difficile la surroga si presenta quando il debito residuo del mutuo è troppo basso. Solitamente l’importo è fissato a 50.000 euro, anche se alcuni istituti hanno già alzato il limite minimo a 80.000 euro. Cifre al di sotto delle quali le banche non avrebbero un vantaggio commerciale, per via dei tassi bassi e degli alti costi da sostenere per l’acquisizione.

Anche i titolari di un mutuo a tasso variabile dovrebbero prestare particolare attenzione al proprio contratto sottoscritto con la banca. Nonostante il calo dell’Euribor, infatti, molti mutuatari potrebbero non vedere l’effetto del ribasso della rata a causa di alcune clausole del mutuo. In particolare, se nel contratto di mutuo fosse indicata la presenza di un tasso Floor significherebbe che la rata del finanziamento ha un limite minimo al di sotto del quale il tasso non può scendere.

In questo caso, chiedere che venga rimossa tale clausola o decidere di trasferire il mutuo presso un’altra banca potrebbe avere degli importanti benefici in termini di risparmio di interessi. E visto che viviamo nell’era dei tassi zero sarebbe bene usufruirne.

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