Nuove polemiche sulla TAV. Questa volta a schierarsi contro la Torino-Lione sono il neo sindaco della città francese Grégory Doucet e la Corte dei conti europea, secondo cui l’opera è “inefficace”.
Torna prepotentemente di attualità la questione della TAV tra Torino e Lione. Questa volta però l’input non parte dalla classe politica di casa nostra ma dalla Francia. Infatti, è il neo sindaco di Lione Grégory Doucet in un’intervista a la Stampa a scagliarsi contro l’opera ferroviaria.
L’esponente dei Verdi francesi, nel corso del colloquio con il quotidiano piemontese, sostiene che il collegamento già esistente tra Torino e Lione può essere implementato, ma che è comunque sufficiente a livello di infrastruttura.
Doucet continua dichiarando che, nonostante i lavori per la TAV siano stati già avviati, non bisogna comunque “insistere su un progetto sbagliato” e che la “Francia dovrebbe investire prima a livello nazionale sul trasporto merci su rotaia”.
Quello del primo cittadino lionese, però, potrebbe rimanere un mero invito ai governi nazionali e all’Europa visto che come ammette lui stesso: “la decisione non dipende né da me, né dal sindaco di Torino”.
Anche l’ECA contro la TAV
Un parere simile era stato espresso nelle scorse settimane dall’ECA (Corte dei conti europea), che lo scorso 16 giugno in una relazione sulle infrastrutture dell’UE aveva bollato il collegamento transfrontaliero tra Italia e Francia come “inefficace”.
L’organismo europeo sostiene nel documento che è improbabile che l’opera verrà terminata nel 2030 come previsto. Anche in caso si riuscisse a rendere operativa la TAV entro tale data, il termine sarebbe comunque già di 15 anni oltre quanto preventivato inizialmente.
Seconda la stessa Corte dei conti, anche i vantaggi derivanti dalla mancata emissione di CO2 sarebbero ormai annullati da tutta l’anidride carbonica impiegata per tutto il periodo dei lavori. Ci vorrebbero, infatti, almeno 50 anni per compensare l’inquinamento prodotto durante gli scavi e la costruzione.
A tali osservazioni la Commissione Europea ha però risposto continuando a dichiarare il proprio parere favorevole alla costruzione dell’opera, facendo notare inoltre all’ECA che sono diversi gli aspetti non presi in considerazione nella propria relazione.
Le reazioni in Italia
Non potevano mancare su questo argomento le reazioni di alcuni dei politici italiani più sensibili a questa questione. Alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, soprattutto a livello locale, concordano sui social con le parole di Doucet invitando il Governo ad ascoltarli.
Proprio dall’esecutivo arriva l’intervento del Ministro delle Infrastrutture, la dem Paola De Micheli, la quale ha ribadito come il progetto sta andando avanti e che, nonostante la complessità dei lavori, “l’investimento sul ferro rimane il punto chiave del trasporto passeggeri e merci in Europa”.
Insomma, dopo un periodo di silenzio il tema TAV sembra tornato a dividere gli animi tra chi è favorevole e chi è contrario. L’unico aspetto a mutare è che il dibattito non interessa più solo l’Italia ma tutta l’Europa.
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