Europa, USA e Asia si contendono il dominio aereo con il Tempest, il Rafale 5 e l’F47: innovazione, alleanze strategiche e rivalità geopolitiche ridefiniscono il futuro della difesa.
E’ già da tempo che Italia ed Inghilterra, cui si è aggiunto il Giappone, lavorano sul progetto di un caccia sesta generazione per rinnovare i fasti dell’Eurofighter Typhoon: il progetto, lanciato addirittura nel 2018 ed inizialmente denominato Tempest e ora con la sigla GCAP (Global Combat Air Program) è stato presentato all’ultima fiera di Farnborough con l’ambizione di farne il più grande ed avanzato aereo da combattimento mai costruito prima.
Il progetto piace davvero, visto che anche l’Arabia Saudita ha chiesto di partecipare al Consorzio: intenderebbe essere un partner attivo e non solo un acquirente come è stata finora.
E’ già da tempo che anche la Francia sta cercando di rafforzare il proprio ruolo in campo europeo, sfruttando la posizione di potenza nucleare ed offrendo il suo ombrello protettivo ai partner dell’Unione. Sta facendo valere la sua piena autonomia in campo tecnologico, visto che nel settore dei sottomarini, come in quello dei carri armati e degli obici di grande calibro, e soprattutto in campo aeronautico ha delle industrie nazionali in grado di competere ai più alti livelli con i mezzi americani. In questo caso, la Francia ha annunciato una nuova versione del suo aereo da caccia, il Rafale 5, che rappresenta il successore dello standard F4, che aveva già introdotto innovazioni nella connettività e nella potenza di elaborazione dei dati, porta questi progressi ancora più avanti diventando la seconda generazione di caccia interconnessi. Beneficerà di una maggiore integrazione con altri sistemi, sia a terra che in aria, e sarà supportato da un drone da combattimento stealth, progettato per facilitare le operazioni di ricognizione e la penetrazione delle difese nemiche. [...]
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