Solo due settimane fa Musk aveva negato qualsiasi piano per un aumento di capitale. Ecco perché ha cambiato idea
Tesla ha annunciato un maxi aumento di capitale da 2 miliardi, che sarà conseguito attraverso l’emissione di nuove azioni dal valore di 767 dollari l’una. La mossa arriva del tutto inattesa dagli analisti: solo un paio di settimane fa, il CEO Elon Musk aveva detto che la società non aveva bisogno di alcun aumento di capitale.
Tesla annuncia aumento di capitale
Gli investitori non hanno saputo immediatamente come reagire alla notizia dell’aumento di capitale Tesla. Giovedì, quando la compagnia di auto elettriche ha annunciato il piano, il titolo è crollato negli scambi del premarket, per poi risalire fino a +4,8% quando il mercato ha visto la possibilità di attuare concreti piani di espansione.
All’annuncio del prezzo delle azioni, dato il giorno successivo, il titolo Tesla (TSLA) è rimasto sostanzialmente fermo. Ma la reazione mostra che c’è ancora molta domanda di azioni Tesla, che hanno guadagnato il 92% in un anno e hanno diffuso timori che si tratti di una bolla.
Aumento di capitale Tesla, perché Musk ha cambiato idea
Gli analisti sono stati presi in contropiede dall’annuncio dell’aumento di capitale. Al 29 gennaio scorso, in occasione della trimestrale Tesla, Musk aveva detto che questo non ci sarebbe stato: “Non ha senso raccogliere fondi perché ci aspettiamo di generare liquidità nonostante l’attuale livello di crescita”, aveva detto il CEO.
Musk aveva aggiunto che Tesla stava spendendo i propri soldi in maniera efficiente ed aveva suggerito che l’aumento di capitale avrebbe artificialmente limitato i progressi della compagnia.
Il cambio di piano potrebbe essere in parte dovuto al coronavirus. Dopo aver mancato di presentare una guidance sull’epidemia cinese, Tesla ha detto ieri che il Covid-19 potrebbe in effetti avere un impatto sul proprio business.
Citando per la prima volta “epidemie” come fattori di rischio, la società ha ammesso che il coronavirus potrebbe causare “spese o ritardi”. La gigafactory di Shanghai, che a fine 2019 ha cominciato a consegnare le prime Model 3 interamente “made in China”, ha dovuto chiudere brevemente i battenti.
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