Il Governo ha scelto di abolire il decreto appropriatezza, quindi verrà reintrodotto il ticket e saranno i medici a decidere, caso per caso, cosa prescrivere sulla ricetta medica.
Ticket e ricette mediche, il Governo ha abolito il decreto appropriatezza: da oggi non ci sarà più alcun limite per medici e pazienti.
Il decreto appropriatezza è stato uno dei provvedimenti più discussi tra quelli messi in atto dal Governo Renzi. Infatti, lo scorso 20 febbraio in Gazzetta Ufficiale venne pubblicato il nuovo decreto che tagliava il ticket su ben 203 prestazioni sanitarie.
Dopo l’approvazione della nuova normativa sono state introdotte delle sanzioni elevate per tutti quei medici di base che prescrivono delle prestazioni sanitarie non necessarie. Per i pazienti, invece, è stato tagliato il ticket per le stesse prestazioni, e di conseguenza sono stati costretti a pagare di tasca propria il 100% della somma prevista.
Un duro colpo per le finanze dei pazienti che raramente possono permettersi di sostenere i costi elevati di una visita medica. Per questo motivo il decreto appropriatezza ha causato non poche polemiche tra i cittadini e di conseguenza il Governo ha scelto di tornare sui propri passi.
Quindi, da oggi verrà reintrodotto il ticket sanitario per le 203 prestazioni sanitarie indicate dal decreto e i medici potranno prescrivere “tutto quanto ritengono necessario alla tutela della salute, sulla base delle evidenze scientifiche”.
Cosa cambierà quindi da oggi? Quali sono i vantaggi dell’abolizione del decreto appropriatezza? Ecco quali sono le conseguenze per medici e pazienti.
Ticket e ricette mediche, abolito il decreto appropriatezza: cosa succede ora?
Nei prossimi giorni negli studi medici verranno affissi dei manifesti che informeranno i pazienti del ritorno alla normalità. Sì, perché da oggi i medici tornano liberi di prescrivere qualsiasi prestazione sanitaria che ritengono possa essere utile per tutelare la salute del paziente.
Le sanzioni riguardavano tutte quelle prestazioni nel campo dell’odontoiatria, genetica, radiologia diagnostica, esami di laboratorio, dermatologia allergologica e medicina nucleare ritenute “inappropriate” da Governo. Con lo stralcio da parte del Governo del decreto appropriatezza, però, il medico torna ad avere la piena autonomia nell’indicare sulla ricetta medica qualsiasi prestazione sanitaria. L’unico obbligo che permane per i medici è quello di dover scrivere sulla ricetta il sospetto diagnostico, in modo da accelerare il processo di cura. Il medico verrà valutato esclusivamente per il “comportamento prescrittivo complessivo”, mentre le prestazioni sottoposte a condizione scenderanno da 203 a 40.
Inoltre, è stato reintrodotto il ticket medico, quindi i pazienti non saranno più costretti a pagare cifre spropositate per sostenere quegli esami medici indicati dal Governo come “non necessari”.
Come specificato dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la modifica del decreto appropriatezza è avvenuta tramite un Dpcm sui livelli essenziali di assistenza e adesso si attende solamente il via libera del MEF. A tal proposito la Lorenzin ha commentato:
“I nuovi Lea poggiano su tre paletti: l’aggiornamento delle prestazioni garantite, i nuovi nomenclatori e il Piano nazionale vaccini, che include anti papillomavirus esteso anche ai maschi, anti pneumococco e anti meningococco”.
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