Il ban imposto da Trump su TikTok è stato bloccato dal tribunale di Washington. ByteDance guadagna tempo per definire l’accordo con Oracle e Walmart.
TikTok ha tirato un sospiro di sollievo questa domenica, grazie alla sentenza del tribunale federale di Washington D.C. che ha bloccato il ban imposto da Donald Trump sull’App cinese a sole 4 ore dalla sua entrata in vigore.
Tuttavia per ByteDance non si tratta di una vittoria definitiva, ma solamente di un rinvio in attesa di definire l’accordo con Oracle e Walmart, il quale dovrà essere approvato dalle istituzioni statunitensi e cinesi.
TikTok, il ban di Trump bloccato dalla giustizia americana
Uno dei nodi più spinosi della trattativa riguarda la questione su chi avrà la maggioranza della proprietà del social che al momento conta oltre 50 milioni di iscrizioni giornaliere e 100 milioni mensili tra gli americani.
Nonostante la proroga concessa, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti è pronto a mettere in atto il divieto totale nei confronti dell’App per gli utenti del proprio Paese in caso di mancato accordo per la cessione ad una società americana.
I vertici di TikTok si sono espressi dichiarandosi soddisfatti della sentenza del tribunale della capitale e dicendosi pronti a continuare nella propria battaglia per difendere i diritti degli iscritti e dei dipendenti. Inoltre, si prevede di continuare il dialogo per raggiungere un accordo con il governo.
Nuova sconfitta per Trump
Per l’amministrazione Trump si tratta di una nuova sconfitta subita nelle aule dei tribunali, dopo che domenica 20 settembre un altro giudice aveva annullato il divieto di scaricare la App di messaggistica WeChat, sempre nata e sviluppata in Cina.
Nel frattempo le massime istituzioni dei due Paesi coinvolti sono impegnate in due partite opposte.
La Repubblica Popolare sarebbe preoccupata di veder perdere ad una delle sue compagnie la proprietà intellettuale del software, oltre al suo controllo e la tecnologia.
Per gli Stati Uniti, invece, il rischio maggiore è quello di raccolta di dati sensibili dei propri cittadini da parte di una azienda con sede nella maggior potenza rivale a livello globale.
Quale accordo con Oracle e Walmart?
Proprio per rassicurare i funzionari americani, TikTok ha più volte garantito di operare in un regime di completa autonomia rispetto agli organi politici di Pechino e di essere pronta a rifiutargli la comunicazione dei dati anche sotto pressione.
Parole che non hanno convinto Donald Trump, il quale si dice pronto a permettere di scaricare il social in futuro solo se venisse confermato l’accordo preliminare con Oracle e Walmart.
Questo prevede l’acquisizione del 20% delle quote di TikTok Global attraverso una nuova società con sede in territorio statunitense.
Tuttavia, la trattativa è ancora lontana dalla sua conclusione e dovrà avere il consenso anche di Xi Jinping per essere definita ufficialmente.
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