La società di telecomunicazioni sarà partecipata da gruppo di investitori italiani al 22%
Un nuovo piano di rilancio per Tiscali: la società di telecomunicazioni - nata in Sardegna nel ’98 - torna in mani italiane.
A renderlo noto è noto l’azienda, dopo la firma di un accordo per l’acquisizione di una quota del 22,059% da parte di un gruppo di investitori privati del Belpaese.
Tiscali, Amsicora tenta il rilancio
“Amsicora, società di investimento italiana fondata e gestita da Claudio Costamagna, Alberto Trondoli, Manilo Marocco e partecipata anche da altri investitori privati, ha sottoscritto un accordo per acquisire una partecipazione pari al 22,059% in Tiscali con l’obiettivo di supportare l’attuazione del piano di rilancio predisposto dalla società”.
È quanto si legge in una nota, che annuncia la volontà di risollevare le sorti della Internet Company che, nel 1999, volava in Borsa. L’acquisizione dovrebbe perfezionarsi entro il mese di maggio.
Il fondatore di Tiscali Renato Soru sarà titolare di una partecipazione pari al 7,94% del capitale sociale. Tuttavia, fanno sapere ancora dalla società, l’acquisto delle partecipazioni è subordinato al verificarsi di alcune “condizioni sospensive”.
Intanto, Amsicora e Soru sottoscriveranno un patto parasociale che ha l’obiettivo di dare un indirizzo unitario all’organizzazione e alla gestione del gruppo.
Lo scorso mese di marzo, Tiscali aveva firmato due accordi di ristrutturazione, uno con Intesa San Paolo e Banco BPM sul debito senior a medio-lungo termine, l’altro sul debito Sale & Lease Back Sa Illetta con il Pool composto da Mediocredito Italiano e Unicredit Leasing.
Tra i principali punti della prima intesa c’erano l’estensione della scadenza del debito al 30 settembre 2024, con un conseguente rafforzamento della struttura finanziaria e un nuovo piano di rimborso.
Tiscali entro il 1° luglio 2019 dovrà effettuare 20 milioni di euro di pagamento anticipato, un periodo di pre-ammortamento fino al marzo 2022, senza ulteriori rimborsi, 5 rate semestrali da 5 milioni dal 31 marzo 2022 al 31 Marzo 2024, il saldo del debito residuo sarà versato integralmente il 30 settembre 2024. Gli accordi inoltre prevedono una significativa riduzione del costo totale del prestito.
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