Secondo le ultime indiscrezioni, il Ministro dell’Economia sarebbe contrario sia alla riforma delle pensioni che al reddito di cittadinanza. Ipotesi dimissioni, ma la Fornero avverte il Paese: “Sarebbe un grave errore.”
Che all’interno del Governo non ci fosse unità d’intenti sulla riforma delle pensioni era chiaro da tempo, ma oggi ne abbiamo la conferma: nonostante le dichiarazioni di facciata, infatti, sembra che il Ministro dell’Economia - Giovanni Tria - stia facendo resistenza sul superamento della Legge Fornero che avverrà con l’introduzione della Quota 100 (sulla quale saranno fissati dei paletti).
A proposito della Quota 100 e della riforma delle pensioni il Ministro dell’Economia ha confermato la “necessità di risolvere alcune difficoltà insorte nell’applicazione della Fornero” partendo dal favorire l’uscita dalle imprese di un personale che “è diventato molto anziano” così da incentivare l’assunzione di giovani.
Nonostante queste dichiarazioni, però, nella giornata di ieri sono emerse alcune indiscrezioni - confermate anche da Enrico Mentana nel suo breve intervento serale per RDS - secondo le quali il Ministro del Tesoro sarebbe contrario sia all’inserimento del reddito di cittadinanza che appunto della riforma del sistema previdenziale nella Legge di Bilancio 2019.
Tant’è che in queste ore c’è chi paventa delle possibili dimissioni (smentite però dal MEF) da parte di Giovanni Tria, in conflitto sia con il Movimento 5 Stelle che con la Lega.
Tria non vuole la riforma delle pensioni: dimissioni in arrivo?
I rapporti tra la maggioranza politica che sostiene il Governo Conte e il Ministro dell’Economia sono sempre più freddi viste le resistenze che quest’ultimo sta ponendo su alcuni interventi che dovrebbero far parte della Legge di Bilancio 2019, come il reddito di cittadinanza e la riforma della Legge Fornero.
Da parte di Tria la resistenza è motivata dalla necessità di salvaguardare i conti pubblici. Lo stesso Ministro dell’Economia, infatti, nella giornata di ieri nel corso dell’intervento davanti alla platea di Confcommercio ha ricordato di aver “giurato nell’esclusivo interesse della nazione” per poi aggiungere - lanciando una frecciata a Salvini e Di Maio - “e non giurato solamente io”.
C’è quindi molta distanza tra le due forze politiche che sostengono il Governo Conte e il Ministro Tria, scelto proprio da Salvini e Di Maio. Uno scontro che mette Tria davanti ad un bivio: o accetterà la richiesta fatta da Lega e Movimento 5 Stelle di finanziare la riforma delle pensioni e il reddito di cittadinanza aumentando il rapporto deficit-Pil al 2,4% (mentre dal Tesoro vorrebbero restare sotto la soglia del 2%), oppure dovrà dimettersi.
Infatti, né Luigi Di Maio né tantomeno Matteo Salvini sembrano essere disposti a fare un passo indietro rinunciando all’attuazione di alcune importanti promesse fatte agli italiani in questi mesi.
Il leader del Movimento 5 Stelle a tal proposito ha dichiarato che la riforma della Fornero va “assolutamente inserita nel DEF perché o la si inserisce adesso oppure sarà difficile realizzarla più avanti”. Salvini, invece, rispondendo all’attacco velato lanciato da Tria dal palco di Confcommercio ha dichiarato che anche lui è “fedele all’interesse della nazione, per questo vuole che la gente torni a lavorare e a pagare meno tasse”.
La Fornero difende il Ministro dell’Economia
In difesa del Ministro dell’Economia è intervenuta Elsa Fornero (che noi di Money.it abbiamo intervistato recentemente), la quale a margine della presentazione del suo ultimo libro - “Chi ha paura delle riforme” - avvenuta presso il Collegio Einaudi, ha dichiarato che se il Ministro dell’Economia dovesse dimettersi “saremmo allo sbando”.
Secondo la Fornero, infatti, è nei momenti di difficoltà che bisogna riporre la fiducia in persone come Tria, in grado di esprimere “concretezza e saggezza in un Governo che sembra di aver perso la bussola”.
La Fornero ritiene che le promesse fatte dal Governo rappresentino una contro-riforma che porterà indietro le lancette dell’orologio, “come se in realtà la crisi finanziaria non fosse mai esistita”. E non è mancata una frecciata al Ministro dell’Interno Matteo Salvini: la Fornero, infatti, ha dichiarato di accettare un confronto con lui solamente dopo che questo “studierà un po’ di più”.
Sia Salvini che Di Maio, secondo la Fornero, “parlano per slogan”, ma entrambi sono “poco preparati per affrontare i problemi del Paese”. Per questo motivo ha consigliato loro di puntare di più sulla “modestia e la preparazione” mettendo da parte le promesse irrealizzabili.
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