Azioni ENI crollano dopo trimestrale: cosa è successo?
La trimestrale di ENI ha avuto un impatto negativo sulle azioni societarie che nella prima ora di contrattazioni hanno già registrato flessioni di oltre il 2%.
Già prima della pubblicazione gli analisti hanno tentato di formulare previsioni sui conti registrati dalla quotata nel secondo trimestre dell’anno, dunque nel periodo aprile-giugno, durante il quale il peso del coronavirus è diventato più imponente e il prezzo del petrolio è crollato (addirittura sotto la parità).
La trimestrale di ENI affossa le azioni
Dalla trimestrale di ENI è emerso un risultato operativo adjusted in rosso di 434 milioni di euro, da confrontare con i +2,28 miliardi del pari periodo 2019.
Il risultato netto adjusted è passato da +562 milioni a -714 milioni. La perdita netta è stata di €4,41 miliardi.
Focus sul semestre
Tra i principali dati della semestrale, che non hanno certo aiutato il recupero delle azioni ENI, troviamo:
- risultato operativo adjusted: €0,87 miliardi (-81% rispetto al 2019);
- risultato netto adjusted: -€0,66 miliardi;
- risultato netto: -€7,34 miliardi
- generazione di cassa operativa: €2,4 miliardi;
- investimenti netti: €2,86 miliardi;
- indebitamento finanziario netto: €19,97 miliardi.
Novità sul fronte dividendi
La società ha comunicato la sua intenzione di rivedere anche la politica sui dividendi. La nuova cedola annua avrà un valore di base fisso (36 centesimi) e sarà commisurato a una media annua di $45 per il prezzo del petrolio Brent.
La componente variabile dipenderà appunto dalle oscillazioni della quotazione, mentre il valore base aumenterà a seconda della realizzazione della strategia di crescita del Gruppo. La sua revisione avverrà ogni anno.
Al momento in cui si scrive, dopo semestrale e trimestrale, le azioni ENI stanno perdendo più del 2% a Milano.
Il contenuto seguente è stato redatto prima della pubblicazione dei conti e ha riguardato le attese del mercato sulla trimestrale di ENI.
Le previsioni sul 2° trimestre 2020
Il consensus raccolto da Factset ha parlato chiaro: la trimestrale di ENI sarà purtroppo gravata dal crollo che ha interessato il prezzo del petrolio nel periodo di riferimento (-58% tendenziale del Brent).
Il risultato netto adjusted sarà negativo per 1,021 miliardi di euro e mal si confronterà con i 562 milioni del pari periodo 2019 oltre che con i 59 milioni del 1° trimestre 2020.
Sotto la lente anche un ebit adjusted di -729 milioni, a fronte dei 2,279 miliardi della seconda trimestrale 2019 e degli 1,307 miliardi di inizio anno.
La spesa per investimenti risulterà, ancora secondo previsioni, di 1,459 miliardi cosa che alzerà il velo su un tonfo del 24% su base annua e dell’8% su base sequenziale.
Dalla trimestrale di ENI emergerà poi anche un forte aumento (+54% a/a) del debito che balzerà a 20,974 miliardi di euro. La produzione invece scenderà a 1,688 milioni di barili al giorno (-8% su base tendenziale e -5% su base congiunturale).
Le previsioni sull’intero semestre
Le stime formulate dagli analisti sul 2° trimestre hanno permesso di tirare le somme (sempre in via ipotetica) sulla prima metà del 2020:
- ebit adjusted: 578 milioni (-88% su base annua)
- risultato netto: -962 milioni (-38%)
- spesa per investimenti: 3,049 miliardi (-27%)
- produzione: 1,731 milioni di barili al giorno (-5%).
La semestrale e la trimestrale di ENI verranno pubblicate soltanto nei prossimi giorni, come stabilito dal calendario ufficiale di Piazza Affari.
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