I conti della trimestrale Eni del periodo gennaio-marzo 2022 hanno mostrato un balzo dell’utile netto, che vale oltre i 3 miliardi di euro. I prezzi elevati delle commodity hanno spinto il profitto.
Trimestrale Eni in primo piano: il colosso italiano dell’energia ha svelato i conti del periodo gennaio-marzo 2022, evidenziando un utile netto superiore ai 3 miliardi di euro.
Il risultato è stato accolto con soddisfazione dai vertici e ha superato di gran lunga il dato dei 270 milioni di euro dello stesso periodo del 2021.
L’ad Descalzi ha commentato sottolineando che Il trimestre “è stato caratterizzato da rilevanti sviluppi strategici per Eni. Abbiamo reagito con rapidità alle mutate condizioni del mercato energetico facendo leva sulla dimensione globale del nostro settore upstream e sulle consolidate relazioni con i paesi produttori...”
Nel contesto generale della crisi energetica, della guerra in Ucraina e dei problemi di approvvigionamento, l’impennata dei prezzi delle commodity ha lasciato il segno nei conti del Cane a sei zampe.
Alle ore 9.49 circa, le azioni Eni scambiano a 13,31 euro, con un guadagno dell’1,17%. Tutti i dettagli della trimestrale di seguito.
Eni: nel primo trimestre 2022 avanza l’utile, i dettagli
Nel periodo gennaio-marzo 2022 Eni ha riportato risultati generali soddisfacenti.
Nello specifico, questi i principali dati finanziari della performance del primo trimestre dell’anno:
- utile netto adjusted: 3,270 miliardi di euro;
- utile per azione: 0,91 euro;
- EBIT adjusted: 5,19 miliardi di euro, +300% rispetto al primo trimestre 2021;
- flusso di cassa netto da attività operativa: 3,098 miliardi di euro;
- investimenti (tecnici e in partecipazioni) netti: 1,617 miliardi di euro
Da evidenziare, l’ottima performance del settore E&P (Exploratione & Production), che ha registrato un Ebit adjusted di €4,38 miliardi, con un aumento di €3 miliardi rispetto al primo trimestre 2021 “dovuto alla capacità di catturare il rilevante aumento dei prezzi di realizzo delle produzioni equity (+70% in media). La produzione di idrocarburi del trimestre è stata di 1,65 milioni di boe/g, livello coerente con la guidance dell’anno.”
Anche nel GGP (Global gas and lng portfolio) i risultati sono stati positivi. L’Ebit adjusted è stato pari a €0,93 miliardi, “rispetto al breakeven del primo trimestre 2021, sostenuto dalla crescita delle vendite, dai migliori risultati del business internazionale del GNL nel contesto di un robusto scenario prezzi, e dall’ottimizzazione dei margini sfruttando la flessibilità del portafoglio di approvvigionamento gas.”
Il settore Exploration & Production ha mostrato un utile operativo adjusted in rialzo: +21% rispetto al quarto trimestre del 2021 e +218% rispetto al primo trimestre 2021, al livello di €4.381 milioni. In evidenza, il prezzo di riferimento del Brent che è incrementato del 27% (+67% rispetto al primo trimestre del 2021) e ha dato la spinta.
Il settore ha registrato anche un utile netto adjusted in rialzo a €2.920 milioni, con un aumento di €2,2 miliardi
rispetto a €730 milioni del primo trimestre 2021, “grazie alla cattura dello scenario prezzi.”
Ottima la performance del segmento Global Gas & LNG Portfolio, con un utile operativo adjusted di €931 milioni, molto più forte rispetto al primo trimestre grazie a vendite in crescita, prezzi più elevati e uno scenario di business globale del Gnl in forte espansione.
Outlook 2022 di Eni
Nella presentazione della trimestrale Eni, Descalzi ha innanzitutto elencato i traguardi raggiunti nel periodo in esame, tra i quali:
- accordi con Algeria, Egitto e Congo, e un altro ancora in Angola, che rafforzano ulteriormente le attività congiunte con le società di stato locali con l’obiettivo di promuovere maggiori flussi di export di gas naturale a beneficio dell’Italia e dell’Europa nel contesto della transizione verso economia decarbonizzata;
- quotazione della consociata upstream norvegese, Vår Energi (Eni ne detiene il 64%);
- integrazione con BP dei rispettivi rilevanti portafogli upstream in Angola
Eni ha confermato anche l’IPO di Plenitude entro il 2022. Per quanto riguarda gli obiettivi dell’anno, pur tenendo presente lo scenario incerto della guerra, il cane a sei zampe intende produrre idrocarburi per 1,7 milioni di boe/giorno allo scenario di 80 $/barile nel 2022.
Inoltre, l’utile operativo adjusted di GGP, è stimato a circa €1,2 miliardi, in aumento dal precedente target di €0,9 miliardi. Il Cash flow adjusted prima del capitale d’esercizio al costo di rimpiazzo è previsto di €16 miliardi tenendo conto un contesto di 90 $/barile (rispetto alla previsione iniziale di più di €15 miliardi).
Non ci sono stati dettagli sul contributo che il Governo sta pensando per gli extraprofitti delle società dell’energia e non si è fatto accenno alla Russia.
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