Generali chiude la prima trimestrale dell’anno con il balzo dell’utile netto e del risultato operativo. Migliora il combined ratio e si consolida la posizione di capitale, confermate le guidance. I dettagli.
Generali licenzia la prima trimestrale 2021. I conti della compagnia assicurativa vedono l’utile netto balzare a 802 milioni di euro, sensibilmente superiore al Q1 2020 e oltre le attese degli analisti, mentre il risultato operativo si è attestato a 1.608 miliardi, battendo anch’esso il consensus.
Miglioramenti anche sul fronte del combined ratio e del solvency ratio, con Generali che conferma le guidance e tiene in piedi l’ipotesi buyback se non si dovessero aprire scenari concreti per l’M&A.
Generali, utile netto e risultato operativo oltre le attese
Nel dettaglio, l’utile netto da 802 milioni segna un forte recupero sul primo trimestre 2020, 113 milioni, impattato dalle svalutazioni sugli investimenti e dall’onere del Fondo straordinario internazionale per il Covid-19. Battute le stime degli analisti che si fermavano a 705 milioni. Anche il risultato operativo da 1.608 miliardi ha realizzato un rialzo anno su anno dell’11%, staccando il consensus da 1.479 miliardi.
I premi lordi nel primo trimestre dell’anno si sono attestati a quota 19,7 miliardi, +4,2%, ripartiti tra il Vita (+5,5%) e il Danni (+1,9%). Migliora il combined ratio, sceso all’88% dopo una flessione dell’1,4%, di fatto il meno volatile tra i peer e oltre il consensus, mentre il solvency ratio di Gruppo sale al 234%, confermando la posizione di capitale estremamente solida del Leone.
Guidance confermate, resta viva l’ipotesi buyback
In occasione dei conti Generali ha confermato anche le guidance: l’obiettivo è una crescita annua composta degli utili per azione 2018-2021 tra il 6% e l’8%, mentre il Roe atteso per l’anno in corso sarà superiore dell’11,5% e i dividendi cumulati 2019-2021 saranno compresi in una forbice tra i 4,5 e i 5 miliardi, subordinatamente al contesto regolatorio.
Inoltre, il CFO di Generali Cristiano Borean ha ribadito alle agenzie che se non si dovessero presentare delle possibilità concrete per l’M&A “tutte le opzioni sono aperte”, incluso il buyback, pur confermando che “la nostra preferenza, per investire la cassa, è l’M&A che è anche una differenziazione delle sorgenti di utile”.
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