Trimestrale Telecom Italia: queste le attese degli analisti

Luca Fiore

20/05/2019

Questa sera il Cda di Telecom Italia è chiamato ad approvare i numeri dei primi tre mesi. Ricavi ed Ebitda sono visti in contrazione rispetto a un anno fa.

Trimestrale Telecom Italia: queste le attese degli analisti

Questa sera è in calendario la riunione del Consiglio di amministrazione di Telecom Italia per l’approvazione del resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019.

A circa un’ora e mezza dall’avvio della nuova ottava, le azioni Telecom Italia passano di mano a 0,4615 euro, -0,37% rispetto al dato precedente.

Negli ultimi tre mesi le azioni Telecom Italia hanno segnato un rosso del 9,8% mentre rispetto a un anno fa registrano un -39,7%.

Domani, alle 14, è prevista una Conference Call di presentazione dei numeri.

Trimestrale Telecom Italia: fatturato di gruppo atteso in contrazione

Per il primo trimestre 2019, gli analisti stimano per Telecom Italia un calo del fatturato del 4,3% a 4,485 miliardi di euro. La componente domestica dovrebbe segnare un rosso del 4,1% a 3,506 miliardi mentre il dato relativo il Brasile è visto in contrazione del 4,9% a 982 milioni.

A livello organico, l’Ebitda è atteso in rosso di cinque punti percentuali a 1,794 miliardi a causa del -6,1% del dato domestico a 1,447 miliardi. Poco mossa la componente brasiliana, attesa a 352 milioni, -0,4%. Per quanto riguarda il dato “reported” il margine lordo dovrebbe attestarsi a 1,751 miliardi, -2,4% (-2,9% Italia, -1% Brasile).

Sui dati pesa il confronto con il primo trimestre 2018 e la revisione di alcuni contratti di Sparkle.

Il debito netto di gruppo, su base “adjusted”, è stimato a 25,44 miliardi euro, contro i 25,27 di fine 2018 ed i 25,56 miliardi di un anno prima.

Telecom Italia: stallo nelle trattive con Open Fiber

Secondo quanto riportato sabato da “Il Sole 24Ore” le trattative tra Open Fiber e TIM sarebbero entrate in fase di stallo a causa di due fattori: l’Antitrust e le condizioni imposte dalle concessioni Infratel per cablare le aree a fallimento di mercato, aggiudicate ad OF in qualità di operatore non verticalmente integrato.

L’autorità, riporta la testata, “difficilmente lascerebbe passare la ricostituzione di un monopolio sulla rete fissa (in Italia la concorrenza del cavo è stata stoppata all’origine) senza porre rimedi”.

Per quanto riguarda le concessioni, Telecom Italia, secondo la ricostruzione della testata, punterebbe ad utilizzare una società ad hoc per gestire i lavori sovvenzionati. L’ipotesi, non sarebbe particolarmente gradita ad Open Fiber.

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