Ubi banca nel primo trimestre 2016 ha visto ridurre l’utile netto a €42,1 milioni a/a. Il CET1 ratio è risultato pari all’11,73% mentre risulta in calo lo stock di NPL.
Le azioni di Ubi banca hanno accelerato a rialzo dopo la pubblicazione dei conti relativi al primo trimestre 2016 salvo poi passare in negativo. La banca bergamasca ha conseguito nel primo quarto dell’anno un utile netto di €42,1 milioni, includendo nella stima il contributo al fondo di risoluzione di €21,1 milioni netti. Il CET1 ratio phased in al 31 marzo 2016 è risultato in linea con quello di dicembre 2015 (12,07% contro i 12,08% di dicembre 2015).
Risulta in calo il margine di interesse del 10% rispetto allo stesso periodo 2015 così come le spese per il personale ed il costo del credito. Aumentano leggermente gli oneri finanziari mentre le commissioni nette sono risultate sostanzialmente invariate rispetto al primo quarto dello scorso anno.
Alla luce dei dati trimestrali di Ubi banca, la casa d’affari francese Kepler Cheuvreux ha confermato il rating buy sul titolo azionario con target price che si riduce a €4,2 per via della riduzione del 15% del premio M&A sullo stesso.
In fondo all’articolo è possibile ascoltare l’intervista al consigliere delegato di Ubi banca, Victor Massiah, in relazione ai risultati del primo trimestre 2016.
Trimestrale Ubi banca: utile scende a €42,1 milioni
Le azioni di Ubi banca trattano in parità in scia alla pubblicazione dei conti relativi al primo trimestre 2016. La banca bergamasca ha visto scendere gli utili netti a €42,1 milioni dai €75,9 milioni del primo trimestre 2015. Il margine d’interesse è invece sceso a €387,6 milioni, pari ad un calo del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Le commissioni nette sono risultate tutto sommato in linea con il dato dello scorso anno visto che l’ammontare totale è di €337,1 milioni contro i €341,2 milioni di un anno fa.
Il risultato della finanza è sceso a €15,7 milioni rispetto ai €58 milioni del 2015. Prosegue il contenimento dei costi visto il calo del 4,5% delle spese per il personale (€319,8 milioni complessivi) e del leggero aumento degli oneri operativi, saliti a €527,6 milioni dai precedenti €521,4 milioni.
Il costo del credito è calato a 74 punti base dai 90 punti base del primo trimestre 2015 per un ammontare complessivo di €155,3 milioni. Rispetto a dicembre 2015 invece, gli impieghi sono saliti dello 0,2% a €83,5 miliardi mentre la raccolta gestita complessiva è aumentata a €49,1 miliardi per una variazione percentuale del +1,1%.
Trimestrale Ubi banca: CET1 all’11,73%, in calo i non-performing loans
Il CET1 ratio “phased in” è sceso al 12,07% rispetto al 12,08% registrato a fine dicembre 2015 mentre quello stimato a regime è dell’11,73% (in crescita rispetto all’11,62% al 31 dicembre 2015).
Per quel che riguarda i crediti deteriorati, la banca sottolinea come i flussi in entrata siano scesi del 40% rispetto al primo trimestre 2015 e del 27% rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno. Lo stock di crediti deteriorati netti è di €9,671 miliardi con un coverage al 37,8% compreso di stralci.
Trimestrale Ubi banca: Kepler conferma il rating buy sul titolo
Kepler Cheuvreux, in scia alla pubblicazione dei dati trimestrali di Ubi banca, ha confermato il rating buy sul titolo della banca bergamasca con prezzo obiettivo che passa da €4,8 a €4,2.
Gli analisti della casa d’affari francese ritengono che i conti di Ubi siano stati in linea con le aspettative mentre la guidance 2016 sostiene l’outlook di Kepler per il 2016 che viene di conseguenza confermato.
Gli esperti hanno però rimosso il premio M&A del 15% sul titolo in quanto non ritengono che ci possa essere alcuna operazione di questo tipo nel breve periodo.
Trimestrale Ubi banca: le previsioni per i prossimi mesi
Per i prossimi mesi, la banca lombarda si aspetta un margine di interesse influenzato dall’ulteriore ribasso dei tassi di mercato verificatosi da inizio 2016. L’istituto cercherà di contrastare tale fenomeno con ulteriori sforzi di sviluppo commerciale.
Le commissioni nette dovrebbero beneficiare della ricomposizione della raccolta totale a favore del risparmio gestito e dalla graduale ripresa dei crediti alla clientela.
Gli oneri operativi dovrebbero contenersi in linea a quelli del 2015, grazie all’ottimizzazione delle spese amministrative e agli Accordi Sindacali sottoscritti di recente.
Trimestrale Ubi banca: intervista al consigliere delegato Victor Massiah
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