La stagione delle trimestrali del settore bancario europeo è entrata subito nel vivo. Ieri è stata la volta di Intesa Sanpaolo, oggi di Unicredit. Tra i colossi del comparto che hanno diffuso i conti anche le francesi BNP Paribas e Société Générale. Vediamo chi ha vinto la partita
La stagione delle trimestrali sta entrando nel vivo anche in Europa. Negli ultimi giorni alcuni dei principali player del comparto bancario del Vecchio Continente hanno iniziato a diffondere i risultati dell’ultimo trimestre e dell’intero 2018. In Italia è stata la volta di Intesa Sanpaolo e Unicredit, in Francia di BNP Paribas e Société Générale.
I conti di Intesa Sanpaolo
In Italia Intesa Sanpaolo ha riportato numeri di rilievo, evidenziando inoltre la forza patrimoniale della banca guidata da Carlo Messina. Negli ultimi tre mesi del 2018 l’istituto ha registrato un utile netto di 1,038 miliardi di euro, valore che arriva a 4,05 miliardi di euro se si considera l’intero esercizio chiuso lo scorso 31 dicembre.
Il CEO ha mantenuto quindi la parola data agli azionisti al momento della nomina: creare valore. Da ottobre 2013 ad oggi i dividendi distribuiti dalla banca hanno offerto un ritorno del 42% agli azionisti, (clicca qui per approfondire).
I conti di Unicredit
Oggi invece è stato il turno di Unicredit. La banca guidata dall’AD Jean Pierre Mustier ha reso noto i risultati dell’ultimo quarto dell’anno e quelli relativi all’intero esercizio. Nell’ultimo trimestre la banca ha registrato un utile netto rettificato di 840 milioni di euro, un progresso del 19,9% rispetto all’anno precedente e ai 693 milioni stimati dagli analisti. A livello aggregato, nel 2018 Unicredit ha riportato un utile netto rettificato di 3,9 miliardi di euro, in rialzo del 7,7% rispetto a 12 mesi prima.
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BNP Paribas e SocGen sottotono
Se dopo anni difficili le banche italiane sembrano aver lasciato alle spalle il peggio, lo stesso non si può dire per gli istituti di credito francesi. Ieri BNP Paribas ha infatti annunciato una contrazione dei ricavi nel 2018 dell’1,5% a 45,52 miliardi di euro. Nel quarto trimestre, le entrate dell’istituto guidato dall’AD Jean-Laurent Bonnafé hanno deluso le aspettative, attestandosi a 10,16 miliardi, contro le attese degli analisti poste a 10,33 miliardi. Nel 2017 erano stati 10,53 miliardi di euro.
Conti poco brillanti anche per Société Générale. Nel quarto trimestre 2018 i ricavi sono scesi a 5,93 miliardi di euro, con una flessione del 6,3%. Tre settimane fa la banca aveva lanciato un profit warning in previsione di un calo dei ricavi del 20% nelle attività di trading. A pesare sui conti dell’ultimo quarto anche oneri per 240 milioni di euro legati ad alcune dismissioni, come la cessione della divisione in Serbia.
La banca ha tagliato i suoi target di redditività dopo un quarto trimestre condizionato dalla debolezza del mercato specie per le attività di investment e corporate banking, che hanno visto gli utili più che dimezzati. La terza banca francese prevede ora un ROTE tra il 9 e il 10% nel 2020, rispetto all’obiettivo precedente posto all’11,5%. Société Générale ha inoltre precisato che non rispetterà il target di crescita dei ricavi del 3%.
Per proteggere la sua redditività, la banca intensificherà i suoi piani di dismissioni, puntando alla vendita di asset per circa il 7% del totale delle sue partecipazioni. In precedenza l’obiettivo era posto al 5%.
Negli ultimi mesi l’istituto di credito francese ha già venduto alcune partecipazioni in Belgio, Bulgaria, Serbia, Moldavia e Sud Africa. Ora intende cedere altre controllate nei mercati in cui non ha una dimensione critica sufficiente e dove non può ottenere sinergie con il resto del gruppo.
Italia-Francia: sul fronte bancario 2 a 0
Le indicazioni emerse da queste prime trimestrali del mondo bancario sembrano dunque maggiormente favorevoli alle banche del Belpaese piuttosto che quelle transalpine. Mercati, analisti, organizzazioni internazionali e via dicendo continuano a puntare il dito verso l’Italia. Guardando tuttavia i dati del 2018 e le prospettive 2019 indicate dai rispettivi managament, la banche italiane al momento sembrano vincere in modo netto la sfida delle trimestrali. Insomma, il conteggio per ora è semplice: Italia 2, Francia 0.
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