Donald Trump contro Fed: ora il Presidente vuole tagliare i tassi di interesse di 100 punti base. Un nuovo capitolo dello scontro è iniziato
Donald Trump è tornato a scagliarsi contro la Fed e contro i suoi tassi di interesse.
Già in passato l’inquilino della Casa Bianca si è lasciato andare ad aspre critiche e non ha mai celato il suo scetticismo nei confronti della politica monetaria statunitense portata avanti da Jerome Powell e, prima di lui, da Janet Yellen.
Le ultime dichiarazioni hanno aperto un nuovo capitolo dell’ormai noto scontro Trump-Fed: al centro del dibattito sono finiti ancora una volta i tassi di interesse che, secondo il Presidente, dovrebbero essere tagliati di 100 punti base.
Trump contro Fed: tagliare i tassi di 100 punti base
Ancora una volta Donald Trump si è scagliato contro la Fed utilizzando il suo strumento social preferito, Twitter:
“In un arco di tempo abbastanza breve, il tasso di interesse Fed dovrebbe essere ridotto di almeno 100 punti base, e magari dovrebbe essere accompagnato da un po’ di Quantitative Easing. Se questo avvenisse, la nostra economia farebbe ancora meglio e l’economia globale migliorerebbe notevolmente.”
Così il Presidente ha cercato sia di chiarire la propria visione di politica monetaria, sia di ribadire ancora una volta la sua contrarietà alle scelte di Jerome Powell e del FOMC.
Nel corso del 2018 la Fed ha alzato i tassi di interesse ben 4 volte, spinta dal miglioramento delle condizioni economiche generali. È qui che le critiche di Trump hanno iniziato a moltiplicarsi.
Poi sul finire del 2018 sono emersi i primi segnali di rallentamento e la banca centrale ha messo in pausa il ciclo di rialzo. La politica monetaria del FOMC ha successivamente compiuto una vera e propria inversione di marcia con l’arrivo dell’estate: nella riunione di fine luglio la Fed ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, ma a Trump questo non è bastato.
A sua detta, l’economia degli Stati Uniti avrebbe bisogno di una revisione molto più corposa, di almeno 100 punti base. Come ribadito più volte da Powell, però, la banca centrale è e rimarrà un organismo indipendente dalla politica, per cui anche in questo caso le dichiarazioni e le critiche di Trump non influenzeranno il suo atteggiamento.
I tassi di interesse Fed verranno toccati soltanto sulla base delle condizioni economico-finanziarie che il FOMC riscontrerà.
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