USA, popolazione bianca sotto al 60% per la prima volta nella storia

Riccardo Lozzi

13 Agosto 2021 - 16:22

Per la prima volta nella storia USA la popolazione bianca rappresenta meno del 60% dell’intera cittadinanza del Paese, mentre sono in aumento le comunità ispaniche, asiatiche e nere.

USA, popolazione bianca sotto al 60% per la prima volta nella storia

Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti la cittadinanza bianca (non ispanica) scende sotto il 60% dell’intera popolazione americana.

Questo è quanto rivelato dal censimento del 2020, il quale ha mostrato come in 10 anni l’etnia caucasica proveniente dall’Europa abbia subito un trend negativo passando dal 63,7% registrato nel 2010 all’attuale 58%.

Al contrario, nello stesso periodo, gli altri gruppi etnici che compongono l’intera popolazione statunitense hanno visto crescere la propria rappresentanza. Le popolazioni di origine asiatica e latina hanno avuto in incremento in doppia cifra, rispettivamente del 35% e del 23%, mentre l’aumento della popolazione nera è stato del 5,6%.

Non solo. Si è assistito anche alla crescita di cittadini multirazziali, ovvero con differenti origini etniche. Nel complesso, invece, l’andamento demografico è negativo, essendosi fermato al +7,4% e perdendo oltre due punti percentuali rispetto ai primi 10 anni del 2000, durante i quali si era registrato un +9,7%.

USA, popolazione bianca sotto al 60% per la prima volta

Come affermato da un funzionario del Census Bureau (l’ufficio censimenti americano), la nazione non è mai stata così multietnica dalla sua fondazione. Si tratta quindi di una trasformazione della società che potrebbe portare a dei cambiamenti profondi anche nella rappresentanza politica e in altre sfere della vita pubblica.

In questo senso si possono prendere ad esempio almeno due Stati. Innanzitutto la California, in cui la comunità latina è diventata ufficialmente il primo gruppo etnico con una percentuale del 39,4%, superando i bianchi non ispanici fermi al 34,7%.

In Texas le due etnie sono pressoché equivalenti, con i bianchi ancora leggermente in testa al 39,7% contro il 39,3% dei latinos. Questo fenomeno potrebbe avere forti ripercussioni anche a livello linguistico, con gli USA che nel prossimo futuro potrebbero diventare un Paese bilingue.

Le conseguenze per la politica americana

Secondo i media locali, i legislatori sono già al lavoro per ridisegnare i collegi nazionali che dureranno per i prossimi 10 anni, così come già fatto nel 2010, condizionando quindi le prossime elezioni presidenziali e di “midterm”, con quest’ultime che riguardano principalmente i due rami del Congresso.

Nell’ultimo decennio, secondo alcuni osservatori, infatti, il Partito Repubblicano è stato in grado in questo modo di avvantaggiare i propri candidati, riuscendo a influenzare sia le elezioni nazionali che locali.

Gli occhi sono puntati sui Democratici, attualmente in maggioranza sia alla Camera dei rappresentanti che al Senato, chissà quali decisioni prenderanno e se indirizzeranno a proprio favore le votazioni del decennio 2020-2030.

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