Uccisi 1.500 delfini alle isole Faroe: cosa è successo?

Martino Grassi

15 Settembre 2021 - 18:33

Nelle isole Faroe sono stati uccisi quasi 1.500 esemplari di delfino durante una tradizionale caccia chiamata Grindadràp, che ha suscitato l’ira di animalisti e non solo. Ecco cosa è successo.

Uccisi 1.500 delfini alle isole Faroe: cosa è successo?

Quasi 1.500 delfini sono stati brutalmente massacrati nelle isole Faroe. La terribile vicenda ha avuto luogo lo scorso fine settimana nel corso di una tradizionale caccia che si svolge da diversi secoli, chiamata Grindadràp.

Sul web, principalmente sui social network, sono state diffuse le immagini del massacro di ben 1.428 delfini atlantici (Leucopleurus acutus). Le fotografie, che ritraggono centinaia di delfini morti sulla spiaggia di Skalabotnur a Eysturoy sono state divulgate dall’associazione Sea Shepherd che da anni si reca sulle isole per cercare di porre fine a questo sterminio diffondendo foto e video della mattanza.

1.500 delfini uccisi alle isole Faroe: cosa è successo

Anche quest’anno è andata in scena la Grindadràp, una tradizionale caccia delle isole Faroe che ha portato alla morte più di mille esemplari di delfini. Quello che ha preoccupato maggiormente gli attivisti di Sea Shepherd è l’incredibile numero di animali abbattuti quest’anno.

La Grindadràp consiste nel trascinare i mammiferi, soprattutto delfini atlantici e globicefali, fino a riva per poi massacrarli con dei coltelli. Generalmente ogni anno, secondo quanto riportato dalla Bbc vengono uccise circa 600 balene e 40 delfini, proprio per questo motivo l’ultimo massacro ha fatto registrare delle cifre da record, come dichiarato anche da Rob Read, capo operazioni di Sea Shepherd al Times:

“Riteniamo che questa sia la più grande caccia singola di delfini o globicefali nella storia delle Isole Faroe, la seconda più grande è stata di 1.200 globicefali nel 1940 ed è forse la più grande caccia ai cetacei mai registrata in tutto il mondo”.

Immediata la reazione del presidente dell’Associazione balenieri delle isole, Olavur Sjurdarberg il quale ha affermato che si è trattato di un grande errore. A rendere ancora più drammatica la vicenda è stato il fatto che nella baia sono stati radunati troppi delfini e le persone in attesa sulla spiaggia erano troppo poche, questo ha reso ancora più lunga l’agonia dei mammiferi.

Anche la popolazione non ha appezzato la caccia di quest’anno, stando a quanto riferiscono i media locali, che riportano sensazioni “di smarrimento e shock a causa del numero straordinariamente grande” di esemplari uccisi. Generalmente questa tradizione prevede di smistare la carne di delfino tra i partecipanti della caccia, per poi donare il rimanente agli abitanti dei villaggi vicini, tuttavia secondo il quotidiano danese Ekstra Bladet sembrerebbe che ci sia troppa carne per essere consumata e con molta probabilità “la maggior parte dei delfini verrà gettata nella spazzatura o in un buco nel terreno.

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