Twitter e la prevenzione dei disastri: il progetto del CNR

Carmine Zaccaro

20 Maggio 2014 - 10:37

Una piattaforma ideata da un team di ricercatori del Cnr potrà prevedere dei disordini attraverso lo studio di interazioni di utenti sui social

Twitter e la prevenzione dei disastri: il progetto del CNR

Se twitter potesse prevedere le emergenze? Sempre di più ai limiti dell’incredibile, la tecnologia ancora una volta viene incontro alle attività umane.

Un progetto avviato dal Cnr (Centro Nazionale della Ricerche), guidato da Maurizio Tesconi con la collaborazione di Mariantonietta La Polla e Stefano Cresci, ha in mente di gestire e prevedere gli eventuali disordini causati da emergenze attraverso lo studio e l’analisi delle interazioni social. Il progetto chiamato Sos Social Sensing si basa sull’idea che lo scambio di attività sui social network possono rilevare con un certo anticipo, degli eventi che possono destare allarme e causare potenziali disordini. «Il progetto si propone di utilizzare le persone come “sensori sociali” analizzando ciò che scrivono sui più diffusi social media al fine di rilevare e comprendere eventi che destano particolare allarme sociale come, ad esempio, terremoti, alluvioni, disordini sociali o altre situazioni di emergenza».

L’analisi e lo scambio in tempo reale di attività sui Social Media potrebbe far ottenere, come risultato, una probabile previsione dello sviluppo di un comportamento sociale su larga scala. L’analisi delle interazioni tra utenti con lo studio di parole e termini è reso possibile da EARS (Earthquake Alert and Report System), piattaforma capace di confrontare singoli post e parole diffuse con quelle già inserite in un database, il confronto del sistema può generare dei possibili scenari e previsioni.

Il sistema Sos Social Sensing, sviluppato dal team italiano, ha intenzione di rilevare situazioni di emergenza prima che accadano, e di farlo prima dei mezzi classici di informazione, anticipare i tempi per essere pronti. La potenzialità di un tale servizio potrebbe favorire il possibile controllo e la più diretta gestione di un problema, per evitare disordini o allarmismi fuori controllo.
Nel caso di disastri ambientali, lo scambio tra utenti di particolari parole, diffuse in un arco temporale breve che si moltiplicano con crescita esponenziale, darà la possibilità di ipotizzare un particolare scenario, a quel punto un tweet avviserà l’utente inviando un resoconto di quanto accaduto.

Secondo il gruppo di ricercatori lo sviluppo di tale sistema è potenzialmente migliore in aree grandi, ovviamente più ricche di persone che si scambiano informazioni, e creano più velocemente un picco di tweet sullo stesso tema. Sebbene oggi gli strumenti utilizzati dalla Protezione Civile o l’INGV siano precisi e infallibili nella previsione di disastri naturali, tuttavia applicazioni come quella del gruppo italiano potrà contribuire a una valutazione dei danni di un disastro che i sismografi non rilevano.

Il progetto, finanziato da Registro.it, a cui collaborano Carlo Meletti (Ingv), Felice Dell’Orletta (Ifc), Fabrizio Falchi, Fabrizio Sebastiani (Isti) e Marco Avvenuti, prof. di Ingegneria Informatica di Pisa, è ora in fase di sviluppo ed è in attesa di essere brevettato.

Chissà se il team potrà prevedere il successo della loro idea attraverso lo scambio social di questa notizia.

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