Se l’Europa lotta per mancanza di gas, c’è un intero Paese che è senza elettricità, caduto in un completo blackout: è il Libano. Cosa succede nella nazione e perché il sistema elettrico è crollato.
C’è una nazione che non ha più elettricità: è il Libano, dove sabato 9 ottobre la rete elettrica statale ha smesso di funzionare.
La causa non è la temporanea crisi energetica che sta colpendo l’Europa e altri Stati del mondo. Qui le ragioni del buio in cui è sprofondato un intero Paese sono più complesse e riguardano una crisi economica e finanziaria grave e duratura.
Cosa succede in Libano e perché è in blackout.
Il Libano è al buio: i motivi del blackout
Le due principali centrali elettriche nel Libano sono andate fuori uso, bloccando di fatto tutta l’elettricità statale nel Paese. La chiusura di sabato 9 ottobre degli impianti di Deir Ammar e Zahrani, che hanno generato elettricità a singhiozzo negli ultimi mesi, è avvenuta a causa di una carenza di gasolio secondo le fonti ufficiali.
La compagnia elettrica statale, Electricite du Liban (EDL), aveva avvertito a settembre che il Paese poteva precipitare in un blackout totale a ottobre, tra le riserve di carburante in diminuzione, poiché la società non è in grado di generare i 600 megawatt minimi necessari ogni giorno per il funzionamento della rete.
Il 3 ottobre, EDL ha lanciato ancora una volta l’allarme quando la rete elettrica è stata interrotta in tutto il Paese. I residenti del Libano ora dipendono interamente da costosi generatori privati, se possono permetterselo.
La crisi del carburante ha paralizzato gran parte della vita pubblica e anche gli ospedali stanno soffrendo, temendo la sicurezza dei loro pazienti.
L’economia libanese sta crollando
La chiusura della rete elettrica arriva nel mezzo di una crisi economica già devastante per il Libano, attribuita in gran parte a decenni di corruzione e cattiva gestione da parte della classe dirigente, con la valuta nazionale che ha perso oltre il 90% del suo valore in meno di due anni.
Il 20 settembre, dopo più di un anno di paralisi politica, è stato insediato un nuovo Governo il cui obiettivo primario è risollevare l’economia, anche rinegoziando finanziamenti con il FMI.
Intano, Hezbollah, sostenuto dall’Iran, ha consegnato carburante iraniano nel Paese attraverso la Siria in valichi di frontiera illegali.
Nel frattempo, il Governo libanese continua a dialogare con le controparti egiziane, giordane e siriane per attuare un piano che fornisca elettricità al Paese attraverso il gas naturale egiziano. Il Libano si è anche assicurato un accordo di scambio con l’Iraq per carburante ad alto contenuto di zolfo in cambio di servizi medici.
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