Unione Europea: nuove sanzioni contro la Russia per arresto Navalny

Riccardo Lozzi

11 Febbraio 2021 - 18:30

L’Unione Europea è pronta ad attivare nuove sanzioni nei confronti della Russia in seguito all’arresto di Navalny e l’espulsione dei diplomatici di Germania, Svezia e Polonia. Merkel unica contraria?

Unione Europea: nuove sanzioni contro la Russia per arresto Navalny

Rischiano di farsi sempre più tesi i rapporti tra Unione Europea e Russia. Nelle ultime ore sono diventate insistenti le voci di nuove sanzioni che Bruxelles sarebbe pronta ad attivare nei confronti di Mosca.

Le cause di queste possibili penalità sono strettamente legate all’arresto di Alexei Navalny, per cui è stato richiesto da UE e USA l’immediata scarcerazione, e a cui ha seguito un’ondata di proteste avvenute in un centinaio di città russe che ha portato a oltre 2mila arresti.

L’escalation ha comportato la settimana scorsa l’espulsione di diplomatici di Germania, Polonia e Svezia dalla Russia, rei, secondo il Governo di Putin, di aver partecipato attivamente alle manifestazioni a Mosca e San Pietroburgo.

Gli ambasciatori degli Stati membri presso l’UE si sono quindi riuniti nella giornata di ieri per discutere quali contromisure adottare e, secondo quanto trapela da fonti interne, hanno tutti espresso parere favorevole sull’opportunità di sanzionare economicamente la Russia.

Nuove sanzioni contro la Russia per il caso Navalny

Si tratta al momento solo di indiscrezioni, poiché il portavoce della Commissione per gli affari esteri Peter Stano si è rifiutato di rilasciare commenti ufficiali, confermando comunque i lavori in corso sulla questione.

Intanto negli ultimi giorni si è assistito a una dura polemica tra il Parlamento Europeo e l’Alto rappresentante Josep Borrell in seguito alla sua visita ufficiale a Mosca del 5 febbraio.

Oltre 70 eurodeputati hanno chiesto le dimissioni del Mister PESC, giudicando umiliante la figura di Borrell con il ministro degli Esteri Lavrov e inopportuno il riconoscimento nei confronti di una nazione che non rispetta i diritti umani.

Il politico spagnolo si è difeso affermando come il suo fosse un tentativo diplomatico per comprendere se ci fossero ancora margini di riavvicinamento tra Europa e Russia, constatando al termine della visita ufficiale una non disponibilità al dialogo da parte di Putin.

La presidente Ursula von der Leyen ha ribadito la sua fiducia nei confronti di Borrell proteggendolo dalla richiesta di dimissioni. Tuttavia, la sua posizione appare attualmente molto debole.

Merkel contraria alle sanzioni?

Il prossimo 22 febbraio è previsto invece il Consiglio dei ministri degli Esteri dei Paesi appartenenti al blocco comunitario, in cui si affronterà più nel dettaglio l’adozione delle sanzioni. In caso di approvazione queste dovranno comunque essere ratificate all’unanimità dal Consiglio Europeo del 26 marzo.

Tra i meno favorevoli all’eventualità si registrano le posizioni di Germania e Francia. Soprattutto Angela Merkel vorrebbe evitare di alimentare i contrasti con Vladimir Putin, per non rischiare di compromettere la realizzazione del gasdotto Nord Stream 2, un progetto in grado di accrescere i rifornimenti energetici tedeschi.

In ballo, inoltre, ci sarebbe la fornitura del vaccino Sputnik V, verso il quale l’UE sta dimostrando un certo interesse dopo che gli studi ne hanno confermato l’efficacia.

Putin, dal canto suo, può rinfrancarsi con l’incremento di valore del rublo russo delle ultime due settimane in seguito alla picchiata osservata all’inizio del 2021.

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