Proteste in un centinaio di città della Russia per chiedere la liberazione dell’oppositore di Putin, Alexei Navalny.
Ondata di proteste in Russia per chiedere la liberazione di Alexei Navalny, arrestato subito dopo il suo rientro dalla Germania. Decine di migliaia di persone si sono riversate nelle strade per manifestare contro il presidente Vladimir Putin e l’élite al potere. Le autorità russe hanno risposto con il pugno duro, arrestando oltre 2.000 persone, 850 delle quali nella sola Mosca.
Diversi collaboratori di Navalny sono stati arrestati o multati prima degli eventi di sabato. Qualche giorno fa, la fondazione di Navalny ha diffuso un’inchiesta sulla mega-villa di Putin, accusandolo di averla costruita con i proventi della corruzione.
Navalny ha passato gli ultimi mesi in Germania per riprendersi dall’avvelenamento causato, secondo gli scienziati occidentali, dall’agente nervino (in voga nell’era sovietica) novichok. Il dissidente ha chiesto ai suoi supporter di scendere in piazza per chiedere la sua liberazione.
Proteste in Russia per liberazione di Navalny, oltre 2.000 arresti
Proteste si sono tenute in almeno 85 città del Paese. Le manifestazioni non hanno ricevuto il via libera delle autorità, e sono state arrestate 2.250 persone provenienti da oltre 107 città della Russia. 855 arresti sono stati effettuati nella sola Mosca. Il dato proviene dalla Ong indipendente Ovd-Info, e il numero potrebbe salire ulteriormente.
Fra le persone arrestate c’è anche la moglie di Navalny, Julia Navalnaya, poi liberata, e l’avvocato della Fondazione per la lotta alla corruzione Lyubov Sobol.
Nella capitale circa 5.000 manifestanti hanno riempito piazza Pushkin nel centro della città, dove si sono verificati anche scontri con la polizia. Arrestato l’operatore che ha filmato la piazza dall’alto.
Масштабы акции. Оператора Дождя, который снимал Пушкинскую площадь сверху задержали pic.twitter.com/5guM6h5WjG
— МБХ медиа (@MBKhMedia) January 23, 2021
Secondo alcuni media indipendenti, sarebbero scese in piazza 15mila persone a Mosca, 10mila a San Pietroburgo e 5.000 a Ekateriburg. Le autorità locali parlano invece di soli 4.000 manifestanti, mentre per la stampa internazionale sono 10 volte tanti. Un dato che il Ministero degli Esteri russo ha definito “molto esagerato”.
Ma le proteste si sono verificate in tutto il vasto territorio russo, dalla città di Yuzhno -Sakhalinsk a nord del Giappone alla città siberiana di Yakutsk, dove le temperature hanno raggiunto i -50 gradi Celsius.
Proteste in Russia, Ue condanna violenza delle autorità
L’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’Ue Josep Borrell ha detto sapere di aver seguito “con preoccupazione” gli eventi della Russia. “Condanno le detenzioni diffuse, l’uso sproporzionato della forza, l’interruzione di internet e delle connessioni telefoniche. Discuteremo lunedì i prossimi passi durante il Consiglio Affari esteri dell’Ue”, ha twittato Borrell.
Following unfolding events in #Russia with concern. I deplore widespread detentions, disproportionate use of force, cutting down internet and phone connections.
We will discuss on Monday next steps with EU Foreign Ministers #FAC
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) January 23, 2021
Una posizione ribadita anche dalla Farnesina, che su Twitter scrive su Navalny: “Continuiamo a chiedere il suo rilascio immediato e ci aspettiamo che vengano rispettati i suoi diritti”.
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