Prediligere spostamenti limitati e ben pianificati: la guida dei professionisti per chi vuole trascorrere le ferie viaggiando.
Le numerose misure “salva Natale” approntate dal governo Draghi sono state varate anche e soprattutto in vista dei consueti spostamenti che i cittadini italiani di ogni regione affrontano nel periodo natalizio per raggiungere parenti o località turistiche in occasione delle festività.
Tralasciando per un attimo i cenoni di famiglia su cui ancora si attendono eventuali disposizioni specifiche, è possibile farsi un’idea sulla prospettiva pandemica che si presenterà davanti ai vacanzieri nostrani. Sebbene infatti i numeri del contagio siano da alcune settimane in rialzo, non tutti sono disposti a rinunciare a muoversi e concedersi un po’ di relax.
Per rispondere a questa esigenza sono già state diffuse alcune linee guida ufficiali, ne sono un esempio le procedure anti contagio per i voli internazionali, non mancano però anche numerose dichiarazioni di esperti che, in virtù della loro esperienza, tentano di fornire consigli utili sul tema.
Il parere dell’esperto: parla l’immunologo
L’esempio più indicativo delle ultime ore è quello di Francesco Le Foche del Policlinico Umberto I di Roma che, ai microfoni di Repubblica, si mostra al contempo prudente e ottimista. L’immunologo non a caso dispensa una serie di semplici norme di buona condotta tanto quanto pareri scientifici oggettivi.
L’approccio prevalente è ovviamente quello di invitare alla prudenza ricordando quanto alcune semplici accortezze possano fare la differenza. L’esperto infatti è dell’opinione che sia necessario concedersi un momento di decompressione dopo lo stress dell’anno che si avvia alla sua conclusione, ma sempre prediligendo spostamenti in aree sicure e con le dovute cautele.
La retorica professionale è in parte accantonata in favore di un semplice invito alla riflessione razionale: un atteggiamento troppo disinibito davanti al virus potrebbero avere ripercussioni negative sulla salute individuale e collettiva.
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Organizzazione del viaggio: cosa non dimenticare
Partendo dalla scelta della metà fino alla preparazione della valigia, nulla dovrebbe essere lasciato al caso.
La prima cosa da portare con sé una scorta di mascherine che nel caso di un volo dovrebbero essere necessariamente delle mascherine Ffp2. Nell’ipotesi di manifestare poi alcuni sintomi nel corso della propria permanenza, l’invito è avere con sé i medicinali di base e ovviamente prenotare il prima possibile un tampone di controllo.
La fase di preparativi non comprende però soltanto ciò che deve essere riposto nel bagaglio e la consapevolezza rispetto alle giuste scelte di intervento perché chi non ha ancora la terza dose secondo il professore dovrebbe affrettarsi a prenotare il proprio booster o, in assenza, comportarsi nel seguente modo:
“In primis consiglierei la terza dose, se si è in scadenza col vaccino, altrimenti, se non sono trascorsi i 150 giorni dalla seconda dose bisogna stare attenti, specialmente dentro l’aereo. È lì che ci si può contagiare più facilmente. In aggiunta, una volta arrivati, è bene spostarsi a piedi ed accedere in luoghi chiusi solo se questi sono ben arieggiati”.
Si parla quindi di implementare i dispositivi di protezione e di ridurre la permanenza in quei luoghi in cui non vi è sufficiente circolazione d’aria.
Destinazioni sicure e mete da evitare: i consigli
Dal punto di vista della meta da scegliere sicuramente il territorio italiano offre maggiore sicurezza a livello di copertura vaccinale della popolazione e livello di diffusione del contagio rispetto al panorama europeo che, come riportato anche dalla cronaca, si sta dipingendo invece in maniera piuttosto critica. Sconsigliate soprattutto alcune zone quali Germania, Austria, Olanda e Balcani. La scelta di mantenersi entro i confini nazionali inoltre, sempre secondo l’esperto, sarebbe un ottimo incentivo alla ripresa economica del Paese.
Volendo però guardare addirittura a mete internazionali di ampio raggio rimane disponibile una serie di destinazioni che si definiscono «corridoi Covid free». Questi sono rappresentati dalle famose isole delle Maldive, delle Mauritius, delle Seychelles e anche Sharm El Sheikh. Per accedervi è infatti necessario superare una serie di tamponi.
L’altra faccia della medaglia sono i luoghi da evitare che, tra l’altro, hanno anche già chiuso i propri confini a causa dell’intensificarsi dell’emergenza. In questo caso si parla di tutte le zone in cui la variante Omicron è maggiormente diffusa: Giappone, Israele e Marocco in testa così come tanti altri stati africani.
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