L’Ungheria è prima tra i Paesi dell’Unione Europea insieme a Malta per i vaccini anti-Covid somministrati: a Budapest si dicono entusiasti dell’efficacia di Sputnik V e Sinopharm, ma Pfizer contesta i dati del Governo.
L’Ungheria è al top tra i Paesi dell’Unione Europea nella fondamentale corsa dei vaccini anti-Covid, con il 21,5% della popolazione che ha già completato il ciclo vaccinale. Una percentuale identica a quella di Malta e di gran lunga migliore di quella degli altri Stati membri.
La Germania infatti è al 7,9%, la Francia al 9,6% mentre l’Italia è adesso arrivata al 10%. Per quanto riguarda invece la popolazione che ha ricevuto una sola dose, l’Ungheria è al 42,2% quasi doppiando le big dell’Unione.
Uno scarto che è dovuto alla scelta da parte di Viktor Orban di acquistare anche i vaccini anti-Covid Sputnik V e Sinopharm, sieri rispettivamente made in Russia e Cina che ancora non sono stati autorizzati dall’Ema.
Vista la situazione di emergenza, uno Stato membro infatti può decidere di approvare un farmaco anche senza il disco verde da parte dell’Ema, naturalmente assumendosi poi tutte le responsabilità del caso. Lo stesso Orban ha deciso di vaccinarsi con Sinopharm.
A far parlare però c’è anche una tabella pubblicata dai profili social del Governo ungherese, dove emergerebbe dati alla mano come finora in terra magiara il vaccino migliore sarebbe Sputnik V, mentre quello che fornirebbe meno immunità sarebbe Pfizer.
L’Ungheria e la tabella sull’efficacia dei vaccini
Lo scorso 25 aprile il Governo guidato da Viktor Orban ha pubblicato una tabella intitolata “Dati su infezioni e decessi dopo la seconda dose di vaccino”. Si tratta di una sorta di riassunto su quanto accaduto dal 26 dicembre al 20 aprile.
Fonte Ungherianews
Il portale Ungheria News ci spiega come “nella prima colonna sono presenti i vaccini, nella seconda e terza i dati sugli ammalati, prima il dato totale, poi quello calcolato in proporzione su 100.000 persone e, nella quarta e quinta colonna i decessi, prima il dato totale poi quello calcolato in proporzione su 100.000 persone”.
Per il portavoce di Orban “il risultato è chiaro, il vaccino russo Sputnik V è il migliore, ha il più basso tasso di mortalità e il più basso di ricontaminazione”.
In precedenza Gergely Gulyas, capo di gabinetto di Viktor Orban, aveva in qualche modo anticipato questo studio affermando che “ Sinopharm è migliore di Pfizer mentre Sputnik V è il migliore”.
La rabbia di Pfizer
Stando ai dati diffusi il vaccino che avrebbe il maggior numero dei decessi sarebbe così quello di Pfizer, in fondo anche in questa sorta di speciale classifica per quanto riguarda il tasso di immunità fornito.
C’è da considerare però che il termine “decessi” è molto generico, visto che non viene specificato se si trattano di casi dove ci sia una effettiva correlazione tra la morte e la somministrazione del vaccino.
“Le vaccinazioni sono iniziate in tempi diversi, Pfizer dal 26 dicembre Sputnik dall’11 febbraio - ha spiegato con un post su Facebook Kati Kariko, una ricercatrice considerata come la mente del vaccino di Pfizer - Questo ha ovviamente una incidenza differente sul numero di malati e decessi”.
Nella tabella poi mancherebbero “dati fondamentali, come per esempio l’età media delle persone e altri dati che possono spiegare meglio la situazione, dati che per una corretta informazione dovevano essere inseriti”.
“ Sputnik e Sinopharm non vengono utilizzati per persone con patologie pregresse e in molti anziani - scrive sempre la ricercatrice - Al contrario in questi casi viene usato Pfizer. Pfizer viene usato quindi in persone che hanno già una debole situazione e quindi ovviamente il numero dei decessi è influenzato da questo”.
Nonostante di recente la stessa Cina abbia ammesso la poca efficacia del vaccino di Sinopharm e che lo Sputnik V è stato appena bocciato dal Brasile, in quanto l’adenovirus si replicherebbe, per l’Ungheria i due sieri sarebbero comunque i migliori.
Una polemica questa con Pfizer a forti tinte geopolitiche, visto il sospetto che Viktor Orban starebbe in qualche modo cercando di sponsorizzare il vaccino russo e quello cinese, considerando anche le tante dosi di Sinopharm ancora in pancia a Budapest.
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