Stando ai dati aggiornati al 1 marzo dell’European Centre for Disease Prevention and Control, l’Italia è al 25° posto in Europa per la somministrazione delle prime dosi: peggio di noi solo Estonia, Bulgaria e Lettonia.
Sono impietosi per l’Italia i dati aggiornati al 1 marzo da parte dell’European Centre for Disease Prevention and Control, l’agenzia indipendente dell’Unione Europea che monitora la situazione nei 30 Paesi facenti parte dello Spazio economia europea.
Per quanto riguarda la somministrazione della prima dose del vaccino anti-Covid, in questa sorta di speciale classifica l’Italia è posizionata infatti al 25° posto insieme alla Croazia, con il 4,2% della popolazione adulta che è stata vaccinata.
Un risultato questo che rispecchia tutte le difficoltà della campagna vaccinale nel nostro Paese, con soltanto Estonia, Bulgaria e Lettonia che fanno peggio di noi mentre per quanto riguarda il Liechtenstein non sono stati forniti dati.
Non sarebbe così un caso che una delle prime mosse di Mario Draghi sia stato l’azzeramento dei vertici di chi ha gestito finora la pandemia in Italia, per ultimo il siluramento di Domenico Arcuri sostituito alla guida della struttura commissariale dal generale Francesco Paolo Figliuolo.
Prima dose vaccini: molto male l’Italia
Dopo una partenza sprint, in Italia la campagna di vaccinazione di massa contro il Covid ha subito un netto rallentamento. Il motivo principale è il ritardo nelle forniture da parte delle case farmaceutiche, che nel primo trimestre hanno tagliato pure il numero delle dosi previste.
Tagli e ritardi che però sono comuni a tutti i Paesi dell’Unione Europea, visto che i contratti per i vaccini vengono siglati da Bruxelles che poi distribuisce le dosi agli Stati membri in maniera proporzionale al livello di emergenza: l’Italia così si è assicurata il 13% del totale delle dosi acquistate da Palazzo Berlaymont.
Guardando i dati aggiornati al 1 marzo pubblicati dall’European Centre for Disease Prevention and Control, emerge però che il nostro Paese è nelle ultime posizioni della classifica delle prime dosi somministrate nei Paesi dello Spazio economia europea, in pratica i 27 Stati dell’UE più Norvegia, Islanda e Liechtenstein.
Fonte Iamexpat.nl, dati European Centre for Disease Prevention and Control
L’Italia così è al 25° posto insieme alla Croazia di questa speciale classifica, con il 4,2% della popolazione maggiorenne che è stata finora vaccinata. Meglio di noi tutti i big del continente, con pure la Francia che ci ha superato nonostante una partenza a rilento a inizio anno da parte dei cugini d’Oltralpe.
A parità di difficoltà nelle forniture, da questi dati emerge che siamo comunque indietro nella fondamentale campagna del vaccino anti-Covid. Il nuovo Presidente del Consiglio Mario Draghi si è così dato l’obiettivo delle 600.000 somministrazioni al giorno a partire da aprile, praticamente il quintuplo rispetto alle attuali 120.000.
Solo così facendo l’Italia può sperare di recuperare questo ritardo già accumulato, con la mission che rimane quella del raggiungimento dell’immunità di gregge in autunno.
Per centrare l’obiettivo, oltre ad aumentare le forniture magari grazie alla condivisione dei brevetti, si dovrà migliorare la rete della somministrazione con Draghi che a riguardo starebbe pensando al coinvolgimento della Protezione Civile, dell’Esercito e dei medici di base.
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