Il Sudafrica ha deciso di interrompere la somministrazione del vaccino prodotto da AstraZeneca. Ecco cosa è successo.
Il Sudafrica ha deciso di interrompere momentaneamente la somministrazione del vaccino prodotto da AstraZeneca, che da poco è stato approvato anche dall’Italia. La decisione è stesa resa nota nella giornata di domenica 7 febbraio dai funzionari della sanità del Paese.
Stando ad un nuovo studio, sembrerebbe infatti che il siero prodotto in collaborazione con l’Università di Oxford offra una protezione troppo bassa contro la variante scoperta in Sudafrica.
Vaccino AstraZeneca, sospesa la somministrazione in Sudafrica
Lo somministrazione del vaccino di AstraZeneca è stata momentaneamente sospesa, ha fatto sapere il ministro della salute sudafricano, il dottor Zweli Mkhize. Gli scienziati del Paese intanto sono al lavoro per cercare di capire come distribuire più efficacemente il vaccino prodotto in collaborazione con Oxford. Il ministro della Salute ha comunque precisato che il Paese andrà avanti con la distribuzione dei vaccini prodotti da Pfizer/BioNTech e Johnson & Johnson.
Analizzando i primi dati ottenuti dalla campagna di vaccinazione infatti, è stato notato che le due dosi del vaccino di AstraZeneca offrivano una “protezione minima” contro il Covid-19 lieve e moderato della variante identificata per la prima volta in Sudafrica.
Lo studio, ancora non rilasciato, sembra abbia coinvolto 2.000 volontari, con un età media di 31 anni. Alla metà di loro è stato somministrato il vaccino, e ai restati un placebo. I ricercatori hanno precisato che la neutralizzazione virale contro la variante B.1.351 era “sostanzialmente ridotta” rispetto al ceppo precedente del coronavirus.
Un portavoce di AstraZeneca ha aggiunto che la casa farmaceutica è al lavoro con il ministero della Salute del Sudafrica per capire come “sostenere al meglio la valutazione contro la malattia grave della variante B.1.351, e iniziare a portare questo vaccino al popolo sudafricano se dovesse rivelarsi un successo”. In una precedente dichiarazione AstraZeneca aveva già preannunciato degli ulteriori studi, sempre in collaborazione con l’Università di Oxford, per adattare il vaccino contro la variante B.1.351 in modo che “sia pronto per la consegna in autunno, se dovesse essere necessario”.
La posizione dell’OMS
Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è espressa sulla questione, e la scorsa domenica Maria Van Kerkhove, capo tecnico dell’OMS per il Covid-19, ha annunciato un panel in programma per la giornata di oggi. Durante l’incontro sarò trattato proprio il vaccino di AstraZeneca e ciò che il nuovo studio significa per i vaccini in futuro.
Van Kerkhove ha aggiunto che “alcuni studi preliminari suggeriscono un’efficacia ridotta. Ma di nuovo, quegli studi non sono ancora completamente pubblicati”. Per questo motivo è fondamentale avere più di un vaccino sicuro ed efficace, concludendo che non è possibile “fare affidamento su un solo prodotto”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA