Secondo Luciano Fontana, il direttore del Corriere della Sera, fare campagne sensazionalistiche su pochi casi può comportare un danno irreversibile alla campagna vaccinale.
“Fare campagne sensazionalistiche su pochi casi può comportare un danno irreversibile alla campagna vaccinale”, è questo il punto di vista di Luciano Fontana, direttore Corriere della Sera.
Nel corso delle settimane infatti si sono rincorse informazioni, spesso contrastanti, riguardanti l’andamento della vaccinazione di massa o l’efficacia e la sicurezza degli antidoti, facendo finire sotto i riflettori soprattutto il candidato di AstaZeneca, associato ad eventi tromboembolici.
Vaccini: “Fare campagne sensazionalistiche su pochi casi comporta un danno irreversibile”
“Il compito dei giornali e degli strumenti di informazione è quello di raccontare i fatti e se c’è un dubbio agire affinché questo dubbio venga chiarito”, spiega il direttore del Corriere della Sera, precisando però che “naturalmente il limite è sempre molto delicato perché fare campagne sensazionalistiche su pochi casi può comportare un danno irreversibile alla campagna vaccinale che sappiamo che è un elemento fondamentale”.
Nelle ultime settimane alcune indiscrezioni, confutate poi dall’agenzia Europea dei Medicinali, avevano generato il caos tra i cittadini, tanto che in molti punti di vaccinazione è stato registrato un boom di disdette degli appuntamenti proprio per timore di incorrere in effetti collaterali, riscontrati solamente in una percentuale di casi insignificante, e non direttamente collegabili all’antidoto.
La questione di AstraZeneca
Fontana poi ha Affrontato anche il tema di AstraZeneca, affermando che “la questione è andata malissimo già dall’inizio, soprattutto per responsabilità dell’azienda perché ha dato i dati in una maniera a scagliona. Credo che AstraZeneca come azienda abbia avuto, rispetto ad altre aziende come Pfizer, un comportamento non molto lineare”.
Secondo il direttore è “giusto verificare i casi, abbiamo visto che anche i casi più eclatanti che hanno portato ad una sospensione del vaccino, poi ad una verifica più diretta, attraverso le autopsie e con le analisi, si è visto che non c’era nessun collegamento diretto tra il vaccino e i casi di mortalità che si sono realizzati, mi sembra che possiamo avere la ragionevole sicurezza che questo vaccino sia efficace e sia sicuro per le persone”.
Luciano Fontana conclude poi affermando che “abbiamo delle autorità di controllo che debbono continuamente analizzare e rassicurare la popolazione, perché in questo momento è importantissimo, ogni elemento di dubbio, ogni elemento che genera preoccupazione può essere un colpo alla campagna vaccinale”.
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