Il 27 dicembre arriveranno le prime 9.750 dosi di vaccino di Pfizer in Italia. Ecco dove e a chi andranno.
Il 27 dicembre partirà la campagna di vaccinazione contro il coronavirus in tutta Europa dopo che il candidato di Pfizer ha ricevuto il via libera dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), ma a chi e dove saranno consegnate le prime dosi di vaccino in Italia?
Con l’avvicinarsi della fatidica data iniziano a delinearsi con maggiore precisione anche i dettagli che andranno a scandire la vaccinazione di massa nel nostro Paese, contenuti nel piano vaccini illustrato dal ministro della Salute, Roberto Speranza.
Vaccino Italia, dove e a chi andranno le prime dosi?
La gestione della distribuzione del vaccino sarà completamente affidata a Bruxelles, che invierà le dosi in base alla situazione sanitaria nei singoli Stati membri. In Italia saranno consegnate durante la prima spedizione 9.750 dosi di Pfizer, che poi saranno suddivise tra le varie Regioni. Seguirà poi una nuova spedizione, durante i primi giorni di gennaio, di 1 milione e 874 mila dosi, sempre di Pfizer, che sono già state suddivise tra le Regioni in base ai soggetti predisposti per essere vaccinati per primi, e dopo altre 3 settimane ne arriveranno ancora 2,5 milioni di dosi.
In sostanza quindi, il 24 dicembre le dosi di vaccino partiranno dal Belgio, e raggiungeranno l’ospedale Spallanzani di Roma, il centro designato come punto nazionale di smistamento, per poi raggiungere le singole Regioni. Il vaccino sarà trasportato all’interno di Cryo-box, ossia delle borse che permettono il mantenimento di una temperatura tra i 2 e gli 8 gradi. Il 26 dicembre l’Esercitò preleverà le borse dallo Spallanzani e le distribuirà nei 20 punti di somministrazione individuati in ogni regione, per poi partire con la somministrazione il 27 dicembre.
Le varie Regioni stanno già convocando le prime persone a cui sarà somministrato il vaccino subito dopo Natale. La prima dose, secondo alcune indiscrezioni sarà somministrata ad un’infermiera dello Spallanzani, e la prima fase della vaccinazione prevede l’inoculazione del vaccino agli operatori sanitari e agli ospiti e al personale delle Rsa, residenze per anziani, in totale circa 1,9 milioni di persone. Seguiranno poi nella seconda fase, prevista tra aprile e giugno, gli over 60, le persone con comorbilità severa, immunodeficienza e/o fragilità di ogni età, gli insegnanti e il personale scolastico e le persone considerate a rischio.
Durante la terza fase, con cui si dovrebbe raggiungere la vaccinazione del 50% della popolazione, saranno immunizzate, secondo la tabella di marcia, il personale scolastico restante, i lavoratori essenziali a rischio, le persone all’interno dei carceri e nei luoghi comunità e le persone con altre patologie moderate di ogni età. L’ultima fase, infine, tra ottobre e dicembre, prevede la somministrazione del vaccino a tutte le restanti persone. Le tempistiche tuttavia sono ancora provvisorie, dal momento che saranno influenzate dalle autorizzazioni delle varie agenzie regolatorie.
Dove sarà somministrato il vaccino?
I vaccini saranno somministrati in 287 centri dislocati da nord a sud dello Stivale, localizzati soprattutto all’interno degli ospedali e nelle Asl, data la necessità di conservare il vaccino di Pfizer ad una temperatura di -70 gradi. All’interno di questi centri verranno vaccinati i medici e gli infermieri e partiranno i mezzi che consegneranno le dosi alle varie RSA.
In un primo momento i vaccini saranno somministrati dal personale sanitario delle varie aziende ospedaliere, quando poi partirà la vera vaccinazione di massa, saranno assunti a termine medici, infermieri e amministrativi. Il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha già elaborato il bando a cui si sono già presentate le 15.000 persone necessarie.
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