Il vaccino è una scommessa da 1 miliardo di dollari per questa Big Pharma e il governo degli Stati Uniti, uniti nella lotta al coronavirus.
Il vaccino per il coronavirus è una scommessa da 1 miliardo di dollari per Johnson & Johnson e il governo degli Stati Uniti. Il colosso farmaceutico e gli USA, attraverso un’agenzia di ricerca militare governativa, hanno annunciato il 30 marzo che uniranno le loro forze per la messa a punto di un vaccino realizzato da Janssen, la divisione di J&J dedicata allo sviluppo di vaccini, che si presenta come uno dei migliori candidati per la lotta alla COVID-19.
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Il vaccino anti-Covid di Janssen si basa su una versione sicura di adenovirus 26 (Ad26), che generalmente causa raffreddore comune ma che non può replicarsi; gli scienziati inseriscono poi in questo vettore Ad26 un gene per le proteine superficiali del nuovo coronavirus. Janssen sta testando la stessa piattaforma Ad26 nei vaccini contro Ebola, HIV, virus respiratorio sinciziale (RSV) e Zika.
L’anno scorso Johnson & Johnson ha guadagnato 42 miliardi di dollari dalle vendite farmaceutiche, diventando la sesta più grande azienda farmaceutica. Sanofi è l’unico altro gruppo tra le 10 Big Pharma più ricche al mondo che ha un progetto di vaccino per la COVID-19.
In un’intervista a Science, Paul Stoffels, Chief Scientific Officer di J&J, ha detto che lo sforzo sarà senza scopo di lucro e il vaccino sarà accessibile a tutti attraverso alcuni meccanismi globali ancora da stabilire.
Obiettivo: 1 miliardo di dosi
La capacità produttiva dell’azienda, spiega, è di 300 milioni di vaccini su base annuale, ma si punta ad arrivare a 1 miliardo di dosi, anche collaborando con eventuali aziende partner.
Molti esperti pensano che l’infezione si ripresenterà in modo stagionale. Dopo questa prima ondata di contagi, il coronavirus tornerà in autunno per una seconda ondata più aggressiva. Il progetto della Big Pharma è quello di avere un vaccino pronto per una massiccia sperimentazione per quel lasso di tempo.
Ma in che modo 1 miliardo di dosi di vaccino raggiungeranno le persone di tutto il mondo, tanto nei paesi ricchi quanto in quelli poveri?
“L’obiettivo di un miliardo di dosi cerca di evitare una guerra ai vaccini: ci sarà abbastanza vaccino nel mondo nella prima fase, ma lavoreremo con le autorità sanitarie e lo faremo senza fini di lucro”, ha detto Stoffels. Tutti possono collaborare con noi perché siamo su un piano di parità. Sono quasi sicuro che riusciremo ad accelerare il tutto in 6 mesi. Questa è una delle più grandi, se non la più grande iniziativa nella storia di Johnson & Johnson per cercare di fare la differenza per il mondo.
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